Domani alle 11.40 al Dig.it, il Festival del giornalismo digitale di Prato (partecipare al quale dà crediti validi per l’OdG), l’Associazione stampa enogastroalimentare toscana (Aset) organizza sul tema un workshop con me, Aldo Fiordelli e Andrea Gori.

Si va dai ristoranti con la vetrofania “locale detripadvisorizzato” ai produttori di vino che querelano i giornalisti che non recensiscono positivamente le loro bottiglie. Dagli pseudogiornalisti e blogger con il “tariffario” delle loro pseudorecensioni (giudizio buono 300 euro, ottimo 500 euro, eccezionale 700 euro) a quelli che, nascosti dietro l’anonimato, postano commenti falsi per stroncare i concorrenti. Dalle casalinghe che fanno la spesa chiedendo alle aziende i prodotti con la scusa di recensirli sul proprio blog ai mille casi che, nell’ambigutà della rete, pongono ai giuristi nuove figure di illecito tutte da studiare e interpretare.
Se in teoria non c’è nulla di nuovo sotto il sole, in realtà la digitalizzazione del mondo ha amplificato infatti ai suoi massimi effetti anche certi malcostumi che prima era più difficile coltivare.
I fake abbondano fino quasi a dominare la scena.
Come possono difendersi le vittime di tutto questo, cioè i giornalisti-recensori da un lato e gli operatori-recensiti dall’altro?
E come difendere l’interesse del lettore dal rischio frequentissimo di imbattersi in articoli prezzolati, commenti truffaldini, millantatori, falsi esperti, venditori di pubblicità camuffati, professionisti della diffamazione conto terzi?
Ne parliamo domani alle 11.40, da prospettive ed esperienze diverse, io, il collega Aldo Fiordelli e il collega/oste Andrea Gori in un workshop organizzato dal Aset (associazione stampa enogastroagroalimentare Toscana) nell’ambito del Dig.it (programma qui) di Prato, il Festival del giornalismo digitale.
Ingresso libero per chiunque, dietro iscrizione (vedi sito di Dig.it).
Avviso ai giornalisti: la partecipazione al workshop dà diritto ai crediti formativi riconosciuti dall’Ordine per la formazione obbligatoria.