In programma dal 2 al 5 settembre prossimi, nel capoluogo della Versilia, la XVI edizione del Festival del Viaggio. Alla sua base, un’idea “osmotica” e tutt’altro che banale del viaggiare.

 

A conti fatti, e al netto della retorica sulla lentezza, poche cose sono più odeporiche che passeggiare, ovverosia camminare osservando e ragionando.

Meglio ancora se seguendo un fil rouge, un tema, un itinerario.

Farò pertanto il possibile, giovedì 2 settembre alle 21.30, per unirmi alla camminata “Passeggiando con Mina” che, condotta dalla scrittrice Elena Torre, inaugura il XVI Festival del Viaggio, la kermesse itinerante che ormai da qualche anno transita stabilmente anche da Viareggio.

Perchè, se in pochi luoghi più che in Versilia si concentra la memoria collettiva dell’Italia contemporanea, è altrettanto vero che la parabola di questa memoria, capace di racchiudere in un colpo solo almeno tre generazioni di connazionali, l’astro di Mina la percorre per intero, finendo per cullare tutti in un rassicurante amarcord. Un fascino che l’ambientazione notturna non potrà che dilatare.

Ma questo non è che un dettaglio del ben più corposo programma del Festival, allestito tra gli stucchi neoclassici di Villa Paolina, affacciata sul lungomare.

Qui ha sede il quartier generale, il compound, insomma quella che Alessandro Agostinelli, ideatore e deus ex machina del Festival, chiama “La Città del Viaggio“, il luogo in cui tutto si accentra: le sale per mostre e convegni, il mercatino degli oggetti vintage da e per il viaggio, la Farmacia del Viaggiatore, la Libreria tematica, l’Agenzia di Viaggi e il Bistrot/Birreria destinato a fungere da polo di intrattenimento e di socializzazione.

Il progetto, del resto, ruota attorno a un’idea del viaggiare che potremmo definire, se ci passate il termine, osmotica: un mondo in cui le classi dei grandi viaggiatori, degli aspiranti viaggiatori, dei piccoli viaggiatori e di quelli a cui il viaggio semplicemente piace, senza per forza trovare uno sbocco pratico, coesistono e si incontrano, senza però diluirsi l’una nell’altra e trovando perciò, ognuna, anche una dimensione dei propri interessi.

Ecco quindi anche una sezione dedicata alle Chiacchiere di viaggi (“…e avventure incredibili tra i protagonisti e il pubblico, dal Medio Oriente al Sudamerica, dal mondo dello spettacolo ai fumetti e con un collegamento quotidiano da una barca a vela in navigazione nel Mar Mediterraneo“), un seminario gratuito di reportage fotografico (occhio, i posti disponibili sono agli sgoccioli!) tenuto da un grande fotografo di viaggi come Andrea Pistolesi, le dirette quotidiane a base di musica e interviste a tema odeporico (Franco Cardini, Sergio Staino, Patrizio Roversi, Dacia Maraini, Marco Tardelli) con l’emittente fiorentina Controradio.

Su tutto, l’impressione (mia, ma non credo di essere solo) che l’occasione sia utile a un ripensamento della nozione stessa di viaggio, sempre più simile a una fortezza cinta dall’assedio di aggressori soverchianti ma ancora in grado, come diceva Federigo Tozzi parlando della forza residua di una sfiorita giovinezza, di “reggere lo sforzo“.