Il sindaco di Firenze usa Facebook per l’informazione istituzionale, scavalcando di fatto sia la struttura che gli organi di stampa. OdG e Fnsi, a ragione, si ribellano. Peccato che, al solito, si tenti di chiudere la porta della stalla quando i buoi sono già scappati. Ad esempio, sempre più blogger si spacciano per giornalisti e/o vengono percepiti come tali. Quanto bisogna aspettare ancora perchè qualcuno intervenga?

Checchè se ne dica e se ne pensi, anche tra i giornalisti qualche mente vispa c’è. E per queste non è difficile accorgersi delle cose che non vanno. Tranne doversi rassegnare a fare le Cassandre nell’attesa che gli altri, con colpevole e spesso irrimediabile ritardo, capiscano che avevano ragione.
E’ il caso, ad esempio, dell’uso disinvolto del web per fare informazione. Che è una cosa tanto delicata (non a caso c’è una legge ed un Ordine: altrimenti a che servono?) da non poter essere lasciata a se stessa nel nome della sciocca retorica della “libertà della rete”: se la libertà, priva di regole, diventa anarchia, l’informazione soccombe e diventa facilmente propaganda.
Pare solare, ma nella pratica non è così.
E’ in apparenza sacrosanta dunque la recente presa di posizione dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana e dell’Assostampa contro la prassi avviata dal Comune di Firenze di utilizzare solo Facebook per la comunicazione istituzionale. “FB non deve svilire il lavoro degli uffici stampa”, tuona oggi un comunicato dell’OdG regionale. “Per l’Ordine dei giornalisti della Toscana e l’Associazione stampa la diffusione di notizie istituzionali di forte rilevanza, come la gestione delle iniziative programmate dal Comune in Giappone in queste tragiche giornate è stata gestita dal sindaco, Matteo Renzi, e dal vicesindaco, Dario Nardella, con un pressappochismo e con una superficialità preoccupanti”, si legge. “Affidare per 24 ore solo alla pagina personale di Facebook la comunicazione è assolutamente inaccettabile. Informazioni così essenziali e delicate non possono essere affidate solo agli “amici”, ma trasmesse a tutti gli organi di informazione. Ancora più grave è il fatto che il sindaco Matteo Renzi abbia a lungo rifiutato di rispondere ai mezzi di informazione che chiedevano notizie riguardanti il suo viaggio e la permanenza della troupe del Maggio il Giappone. Il sindaco può aggiornarci solo su Facebook riguardo alle proprie vacanze, non certo in merito a una missione istituzionale in un Paese devastato. L’OdG della Toscana e l’Ast condannano fermamente il continuo svilimento delle funzioni dell’ufficio stampa del Comune di Firenze e la volontà di trasformare la doverosa informazione istituzionale, che è un diritto dei cittadini, in una comunicazione confidenziale e lacunosa”.
Niente da eccepire, è ovvio.
Peccato però che l’antifona fosse nell’aria da un pezzo e che le solerti istituzioni giornalistiche abbiano per anni preferito non vedere o fingere di non vedere, perdendosi nelle consuete camarille della politica, del potere e delle correnti.
C’è ad esempio un’altra antifona contro la quale da tempo il sottoscritto ed altri puntano il dito, ma su cui Ordine e Fnsi sembrano sordi: la crescente e spesso maliziosa confusione tra giornalisti e blogger. Dove non solo i secondi tendono, abusivamente, a confondersi o a spacciarsi per i primi. Ma dove ormai hanno anche principiato ad essere considerati tali: vengono ammessi o addirittura invitati alle conferenze stampa, sono oggetto di iniziative a loro riservate di natura in tutto e per tutto giornalistica. Insomma, sono soggetti non iscritti all’OdG (e quindi non giornalisti) che però agli occhi dell’opinione pubblica sono sempre più fatti apparire come operatori dell’informazione. Tra un po’ – esattamente come si è giunti al punto che FB sostituisce gli uffici stampa e la loro professionalità – il blogger diventerà di fatto una figura equivalente o addirittura sostitutiva del giornalista. Con buona pace della deontologia, la corretta informazione e tutte le altre pompe di cui la categoria ama riempirsi la bocca.
Siamo certi che anche in questo caso, quando sarà tardi, Ordine e Fsni si indigneranno e tuoneranno. Nel frattempo, le vacche scappate dalla stalla saranno naturalmente non solo già scappate, ma riprese, macellate, cotte, mangiate, digerite e magari espulse. Insomma, alla fine gli s…..i siamo sempre noi.
Alla faccia del tempismo.