Willie Nile si è esibito ieri con Marco Limido nel cortile della cantina Icario, a Montepulciano, che ospita anche la bella mostra fotografica di Cristina Arrigoni, compagna di Willie. Tutt’intorno, ovviamente il Vino Nobile. Che però…

 

Non è feticismo. E neppure collezionismo.
E’ solo il piacere di avere con sè, a portata di mano, il ricordo di qualcosa di piacevole.
E il concerto che i miei amici Willie Nile e Marco Limido hanno tenuto ieri sera nel bellissimo cortile affacciato sulla campagna della cantina Icario, a Montepulciano, lo è stato certamente.
Non soltanto perchè Willie è un grande performer e Marco, diciamolo, un gran manico. Nemmeno perchè Nile è uno dei grandi del songwriting americano, nato folksinger e diventato rocker, portabandiera di una newyorkitudine che pochi come lui sanno interpretare in profondità.
E’ stato bello per l’atmosfera di festa e quasi di vendemmia che si è respirata, con momenti di divertimento da ballo nell’aia (le bambine del pubblico chiamate a fare le coriste in “One guitar” sotto gli occhi divertiti dei genitori), altri di intenso lirismo (“Across the river” e “Love is a train“), altri ancora di puro r’n’r (“Not fade away” del grande Buddy Holly), omaggi all’America (“American ride“) e ai grandi della musica a stelle e strisce (“Sweet Jane” di Lou Reed & Velvet è un classico immortale).
Bella e intensa, nel suo tipico stile in bianco e nero, anche la mostra che Cristina Arrigoni, compagna di Willie e valente fotografa rock, ha allestito negli spazi architettonici della cantina.
Ma si parlava di fetiscimo, collezionismo e altro, oltre che di bottiglie recensite senza stapparle.
Ecco, la bottiglia è questa: Nobile di Montepulciano docg 2009.
Vino bevuto (assaggiare è un’altra cosa) durante il concerto, etichetta celebrativa speciale dedicata allo show.
Qualcuno se l’è fatta autografare. A me è bastata la dedica sul nuovo cd, “World War Willie“.
Ho sessantotto anni ormai, ma non posso fermarmi,” – mi ha detto lui nel backstage – “questa è la mia vita“.
Gli ho strappato la promessa di qualche giorno di vacanza a casa mia, l’anno prossimo.
Scommettiamo che ci scappa pure qualche suonatina?