E’ scomparso ieri in un incidente stradale. Mauro Mancini Proietti era un amico, un collega e un compagno di squadra sui campetti giornalistici di periferia. So long…

 

Ci siamo conosciuti la prima volta su un campetto di periferia, tutti e due con la maglia della squadra dei giornalisti senesi.

Bei tempi.

Era un pomeriggio uggioso e piovigginoso. Non eravamo invincibili.

Di lui notai subito il ciuffo.

Lui di me notò il fisico appesantito. E non lo tenne per sè: “Mi sembri un po’ fuori forma“, disse quando gli comunicai il mio ruolo di terzino sinistro fluidificante. Aveva ragione. In effetti fluidificavo poco, ma era puro divertimento. E nemmeno lui era un fulmine di guerra, onestamente.

Poi il ghiaccio si sciolse e facemmo amicizia.

Ci siamo rivisti tante volte, sia per giocare (male) a pallone che per convegni, corsi, cene.

La pandemia aveva ridotto le occasioni di incontro, ma il feeling non era mai mancato tra me e questo ex poliziotto-giornalista (e viceversa), già vicequestore di Siena, serio, appassionato.

Ora leggo, in ritardo, che ieri un incidente stradale se l’è portato via.

Aveva sessant’anni.

Che posso aggiungere?

Niente, direi…