di FEDERICO FORMIGNANI
I viaggi della fede sono la chiave per la comprensione del Medioevo. “Il pellegrinaggio – scriveva Giovanni Cherubini – è il grimaldello per penetrare in molti aspetti mentali e materiali di quella società.

 

Con l’arrivo della bella stagione, anche se da un po’ di tempo non si capisce più quale sia la stagione brutta e quale l’altra, riprendono con maggior vigore i pellegrinaggi verso i luoghi Santi dell’Europa e del vicino oriente, in special modo Israele e Palestina.

Tornando con la mente all’Età di Mezzo, quel Medioevo i cui secoli sono stati definiti “bui” ma che al contrario gli studi più recenti hanno scoperto essersi rivelati densi di profonde trasformazioni sociali, umane e religiose, non si può dimenticare che un grande contributo in tal senso è stato dato da quel grande movimento di popoli, verso terre lontane, che ha dato avvio ai pellegrinaggi. Passata l’epoca delle Crociate, si assiste a viaggi di gruppo, raramente di singole persone, tutti animati da profonda devozione o da impulsi penitenziali. Viaggi difficili, che duravano mesi, effettuati via terra o per mare, irti di pericoli e di incognite, per di più affrontati attraverso le molte rivoluzioni politiche e militari (come oggi, guarda caso!) che si agitavano sullo sfondo dei Cammini della Fede. Il Pellegrinaggio, ha scritto lo storico Giovanni Cherubini dell’Università di Firenze, “…costituisce il grimaldello per penetrare nel profondo della società medievale, in molti dei suoi aspetti mentali e materiali’. Il viaggio verso le mete della fede, attraverso il tempo, ha coinvolto centinaia di migliaia di persone che partivano non del tutto sicure di poter fare ritorno nei luoghi nei quali viveva. Quali erano le spinte propulsive di questi viaggi avventurosi?

In primo luogo, il desiderio di espiare, a prezzo di grandi sacrifici per le difficoltà degli spostamenti, le proprie colpe o peccati; poi per chiedere aiuto divino, per sé o per le persone care: magari guarigioni da malattie, aiuto per situazioni materiali compromesse, problemi di famiglia o altro; le offerte in denaro, oggetti preziosi, preghiere commissionate agli uomini di fede, costituivano il “voto” che avrebbe favorito la realizzazione delle proprie richieste.

Poi c’era un secondo aspetto, per così dire più intimo del pellegrinaggio, che non di rado coesisteva con motivazioni o spinte profane. In primo luogo il viaggio veniva compiuto dal desiderio di cercare un rapporto diretto col trascendente e le visite ai luoghi di Cristo o a quelli dei Santi, entrambi sparsi in un’area geografica vastissima, erano certamente in grado di soddisfare tale aspettativa. Ma c’erano altre motivazioni ancora: ad esempio il desiderio di scoprire cosa c’era al di là del mare o dei monti, per antonomasia confini normalmente preclusi alla semplicità e staticità della vita di tutti i giorni. Roma, Santiago di Compostela, Gerusalemme erano mete che si affiancavano ad altre meno conosciute ma ambite perché conservavano le reliquie di santi più o meno noti.

Dal XIV secolo in poi il viaggio diviene sempre più avventura. È di questo periodo la pubblicazione di un manoscritto che racconta I Viaggi di Sir John Mandeville che incitava i lettori a seguire gli itinerari dei pellegrini, perché “…molti uomini provano un grande piacere a sentir parlare di Paesi diversi’.

Tra le terre e le città più visitate del tempo, alcune emergono più di altre, a cominciare dalla Terrasanta. Gerusalemme e i territori circostanti conservano le tracce e il ricordo costante della vita di Cristo. Il Santo Sepolcro, la Galilea, il lago di Tiberiade, Betlemme, le rive del Giordano, vedono moltitudini di pellegrini e non pochi di essi si improvvisano testimoni, attraverso racconti e scritture, delle personali esperienze di viaggio e di fede. Roma rappresenta un’altra meta sovrana, perché luogo del martirio di San Pietro, culla della Cristianità. Dal 1300, quando Papa Bonifacio VIII istituisce il primo Giubileo, si assiste a un fiorire di iniziative religiose e sociali; vengono edificate numerose chiese e basiliche a celebrare le figure più importanti della cristianità. Roma attira grandi masse di visitatori, attratti dai luoghi dei martiri e dalle meraviglie storiche e architettoniche di bellezza straordinaria. C’è poi Santiago di Compostela, luogo dove riposa San Giacomo e dove termina il famosissimo Cammino, ancor oggi molto frequentato, specie quello che aveva origine nella regione francese d’Aquitania. La fede per San Michele viene rappresentata dai Santuari del Gargano in Puglia, di Mont-Saint-Michel in Normandia e dalla Sacra di San Michele in Val di Susa. Fra le altre località di fede e di pellegrinaggio, troviamo Tours, città natale di San Martino, cui si deve la conversione al cristianesimo di re Clodoveo. Come non ricordare, infine, i pellegrinaggi del nord Europa, sulle tracce del Santo Graal, del Santo Olaf, già re di Norvegia. Moltitudini in viaggio, fra Inghilterra e Scandinavia, che evocano vicende cruciali della storia di questi territori, spesso sospese fra realtà storiche, tradizioni di vita e leggenda pura.