E così in questo pessimo luglio ci ha lasciato anche Gianni, l’architetto-viaggiatore col pallino del cronista, un altro dei testimoni di una professione e di un mondo che comunque è più bello ricordare che rimpiangere.

 

Il nostro ultimo messaggio su whatsapp data 15 aprile 2021. Mi raccontavi del malanno appena affrontato e subito passavi ad altro, ossia agli argomenti seri, che ti interessavano davvero. Quelli che ci avevano fatto avvicinare in tempo remotissimi, a prescindere dalla condivisa professione giornalistica e poi dall’avventura finita male dell’associazionismo: l’architettura rurale e i progetti di recupero, il natio borgo selvaggio, la Toscana minore, le strade polverose e accidentate percorse su e giù mille volte.

In seguito ci siamo poi sentiti al telefono su altri temi meno coinvolgenti, per non dire discendenti. Con opinioni opposte, ma senza litigare e dandoci, anzi, cavallerescamente e reciprocamente atto della legittimità dei rispettivi punti di vista.

Le valenze e le affinità del resto non sono facili da spezzare, nonostante i seminatori di zizzania e il tempo che passa e rende i rapporti più rarefatti. Avevamo tanti viaggi da raccontarci, quelli curiosi e molto militanti di chi la professione l’ha fatta in un modo e in un contesto oggi purtroppo perduti. Tipo noi, per esempio. In fondo però più inclini ad apprezzare la fortuna di averli vissuti che al rimpianto di averli visti tramontare.

Ed ora, trasportato dal vento dei social, ecco che per la terza volta in pochi giorni mi trovo a dare l’addio a un amico-collega, ossia te.

Ma porca miseria, Gianni. Porca miseria.

Avevamo molto da parlare ancora e non l’abbiamo fatto. Rammenti quella chiacchierata chini sotto il motore del mio fuoristrada guasto?

Sono certo tuttavia che avrai portato con te quel progetto che sai.

Se riesco, da quaggiù, ti aggiorno. Tanto lo so che continui a scrutare l’orizzonte come quando stavi in piedi sul cofano di quella Land Cruiser, nella foto che ho scelto per ricordarti. E migliore di qualunque ritratto.

Far thee well.