di ANDREA PETRINI
Il classico Cerasuolo d’Abruzzo Dop di Cantina Tollo festeggia i vent’anni con un’etichetta in braille , premia una politica produttiva lungimirante e resta, soprattutto, un vino godibile.
Più giro per cantine sociali e più mi accorgo di come, rispetto a qualche anno fa, la situazione sia migliorata. Tanto a livello qualitativo quanto in termini di capacità di generare reddito, contribuendo così alla permanenza sul territorio di tante famiglie, spesso giovani, che altrimenti sarebbero tentate di abbandonare l’agricoltura per dedicarsi ad altro.
Un esempio è il caso dell’abruzzese Cantina Tollo (620 soci per 2.500 ettari di vigneto), che col progetto “Vigneto Avanzato” remunera il lavoro dei soci non in base alla quantità di uva prodotta, ma al numero di ettari lavorati. Un cambio di filosofia che si ripercuote anche sulla qualità dei vini.
Hedòs è il loro classico Cerasuolo d’Abruzzo Dop (100% Montepulciano), una referenza che per il ventennale è stata dotata di una nuova etichetta in codice braille.
Il 2022 me lo sono bevuto di recente a cena a Palazzo Ripetta, a Roma. E’ uno dei miei rosati preferiti: evoca fragranze di gelatina di ribes, rapa rossa, melagrana, confettura di rose, muschio e erbe aromatiche. Al gusto ha una personalità marcata e una beva fresca, quasi spensierata. Un vino appagante che rappresenta il perfetto compendio del lavoro da Cantina Tollo sul territorio.
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