All’albese la 3° edizione del premio Aset/Igp dedicato al maestro del Sangiovese, consegnato oggi a Montalcino durante “Benvenuto Brunello”. Novità 2016: la Vernaccia a fianco di Chianti Classico, Nobile e Brunello e apertura alle autocandidature.
E’ andato a Francesco Versio, 35 anni, albese, dal 2011 enologo di Bruno Giacosa, la terza edizione del premio “Giulio Gambelli” per l’enologo under 35 che abbia dimostrato di “meglio sapersi avvicinare all’idea di fare vino” che fu del compianto maestro Gambelli: “massimo rispetto per la materia prima, espressione in maniera chiara e netta sia dei vitigni di provenienza che del territorio di origine“.
Il riconoscimento è stato consegnato oggi durante la cerimonia delle premiazioni di “Benvenuto Brunello“, che segna il momento clou delle anteprime vinicole toscane.
Il “Gambelli” (consistente in una targa commemorativa e in un assegno di 1.500 euro) nasce nel 2012 da un’iniziativa congiunta di Aset (Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana, qui) e del gruppo di giornalisti IGP (dell’omonimo blognetwork di Lorenzo Colombo, Roberto Giuliani, Carlo Macchi, Luciano Pignataro e Stefano Tesi), in collaborazione con i consorzi del Chianti Classico, del Nobile di Montepulciano e del Brunello di Montalcino e con il determinante sostegno di alcune aziende che ebbero Giulio Gambelli come consulente e amico (Fattoria di Rodano, Il Colle, Montevertine, Poggio di Sotto, San Donatino, Tenuta di Bibbiano, Tenuta Ormanni), per commemorare la figura del riconosciuto “maestro del Sangiovese” e perpetuarne l’eredità enologica.
“Si tratta di un premio conferito all’enologo e non al vino che egli produce“, specifica il presidente di Aset, Stefano Tesi. “Nel nostro concorso i vini sono solo gli strumenti che servono ai giurati per individuare il vincitore e sono destinati, per una volta, a rimanere in secondo piano“.
L’iter per l’individuazione del premiato è stato complesso: “Prima è stato chiesto a una rosa di 30 affermati giornalisti del settore di proporre le loro candidature“, spiega il segretario del premio Paolo Pellegrini, “alle più votate delle quali è stato poi rivolto l’invito ad inviare fino a 3 campioni dei vini da loro prodotti“. Tutti i campioni così raccolti sono stati degustati alla cieca da un panel misto Aset/Igp, con il compito di separare prima i “gambelliani” dai non e di stilare, solo tra i primi, una classifica qualitativa. Il vincitore è risultato dalla combinazione del maggior livello qualitativo raggiunto e del numero dei vini “gambelliani” prodotti in concorso.
Durante l’affollata cerimonia di premiazione sono anche state annunciate importanti novità per il futuro del concorso, che risulta particolarmente ambito e seguito dai giovani enologi.
La prima è che a partire dall’edizione 2016 entra nel pool del premio anche il Consorzio della Vernaccia di San Gimignano. La seconda è che dal 2016 il concorso, finora basato solo sulle candidature proposte dai giornalisti, si apre anche a quelle proposte dai soci Aset/Igp e perfino alle autocandidature degli stessi enologi.
Tutti i dettagli saranno resi noti in occasione della conferenza stampa di presentazione del Premio Giulio Gambelli 2016 che si terrà durante il Vinitaly presso il Consorzio della Vernaccia di San Gimignano.