Ed eccomi reduce da una divertente e istruttiva spedizione degustatoria in quel delle Eccellenze Agroalimentari Italiane di Sutri (VT), dove s’è parlato (assaggiandolo) dell’olio extravergine di qualità brindisino della Coop Oliapulia (1.400 soci per 2.187 ettari di oliveti, roba grossa!) e delle sue virtù, grazie al dotto intervento della celebre nutrizionista (nonchè mia carissima amica) Lucia Bacciottini, venuta ad hoc da Firenze. La sua lezione, approfondita ma comprensibile a chiunque, ha avuto grande successo. E non se ne dubitava.
A me è stato chiesto che ne pensavo della situazione dell’olio italiano e delle strategie di commercializzazione e di comunicazione ad esso legate. E’ stato un discorso difficile, perchè spiegare al consumatore le pieghe di un mercato complesso, articolato, pieno di trappole e informazioni spesso distorte, in cui il consumatore stesso è non di rado vittima dei propri pregiudizi e dei propri abbagli, è cosa ardua.
Dopo la teoria, si è passati alla pratica con condimenti a crudo della cornucopia mangereccia ammannita dal patron Furio Venarucci di Eccellenze Agroalimentari e dai suoi sodali.
E’ seguito un davvero tarantolato concerto di pizzica salentina, genere da me assai amato.
La mattina dopo, tour di shopping nel fornito mall delle Eccellenze, un’idea coraggiosa per la diffusione dei prodotti agroalimentari di fattoria: affluiscono lì da tutta Italia senza intermediari, infatti, le produzioni di nicchia di decine delle migliaia di aziende agricole italiane che, fuori dai circuiti dell’industria, mettono sul mercato prelibatezze di solito difficili da reperire se non nel diretto circondario.
L’idea di Venarucci & co è proprio quella di scavalcare il limite spesso insuperabile costituito dalla muraglia combinata “distanza geografica + distribuzione” e di aiutare il mondo della produzione e quello del consumo ad incontrarsi sul terreno della qualità a prezzi abbordabili, ma convenienti per chiunque.
Un’utopia?
Certamente il cammino è difficile e la strada da fare è tanta, così come sono molti i nemici – a volte anche occulti – da vincere. Ma Roma (e qui siamo ad appena 40 km dalla capitale) non fu fatta in un giorno.
Io, ovviamente, spero che ce la facciano!