Dopo un mese di assenza per motivi tecnici, rieccoci in rete. Come la Befana, continueremo a portare il carbone in “equo compenso” ai mariuoli e metteremo le birbe alla berlina. Ma la vera sorpresa, il regalo insomma, arriverà tra un po’. Stay tuned.

Rieccoci, alla faccia di chi ci vuole male.
Dopo un check up reso necessario da qualche regalino non proprio benevolo ricevuto dai soliti (ig)noti, siamo tornati in pista.
L’interruzione è stata dolorosa e frustrante, inutile negarlo. Ma non inutile.
Abbiamo avuto modo di pensare, pianificare, mettere a punto, correggere il tiro.
Nel frattempo sono successe un po’ di cose.
L’anno vecchio è finito e quello nuovo è cominciato nel peggiore dei modi, con l’intrigo di palazzo che, nel trionfo dei politicanti, ha affossato, attraverso la grottesca vicenda dell’equo compenso giornalistico, la libera professione.
Quando i geni che l’hanno partorito si renderanno conto di aver affossato anche se stessi e che il brillante risultato è stato solo una via di mezzo tra l’autoaccanimento terapeutico e un gentile omaggio agli editori, sarà tardi.
Nel PD sono avvenuti terremoti vari: Renzi, Bersani, Fassina.
Schumacher si è fatto male, Eusebio ci ha lasciato.
Molti libri e cibi e ristoranti e luoghi da recensire mi sono rimasti, per forza di cose, nella fondina.
Ma qualcosa riesumerò.
Su una cosa, comunque, non ci piove. Il motto di questa blog-zine non cambierà: “Così nel mio parlar vogli’esser aspro“.
A rileggerci, S.