Lo storico caporedattore economico de “La Nazione” ci ha lasciato oggi, a 81 anni. Quando lui contava e io non ero nessuno, senza motivo apparente mi disse “ti stimo” e io non l’ho mai dimenticato. Ci univano il mestiere, l’economia e l’agricoltura.

 

Caro Beppe,

se anche i colleghi della Nazione, dove hai lavorato tanti anni all’economia e non solo, per ricordarti non hanno trovato nulla di meglio di quella foto-francobollo che hanno appena pubblicato, tanto vale che io rinunci in partenza a scartabellare nei vecchi cassetti per trovare improbabili istantanee d’epoca e affidi il mio ricordo a queste sole, poche righe.

Per quasi vent’anni ci siamo visti infinite volte alle conferenze stampa, sempre un po’ ingessate a dire il vero, di banche, imprese, osservatori economici, organizzazioni sindacali e non. I primi tempi (e onestamente anche dopo) tu eri uno che contava, io un neofita, però abbiamo preso a salutarci fin da subito.

Poi un giorno, in verità senza motivo, parlando del più e del meno, a sorpresa mi hai detto “ti stimo“. E la cosa, lo ammetto, mi inorgoglì parecchio. Anche perchè i numeri sono una cosa complicata e quasi sempre leggerli non basta: bisogna interpretarli, aggregarli, coglierli in tralice. Tu lo sapevi fare. Un po’, anch’io. E nel dubbio, si domandava.

Solo che tu, da saggio, sulle topiche dei colleghi preferivi sorvolare con un sorriso bonario, piuttosto che rimarcarle.

Oddio, anche l’agricoltura non ci dispiaceva, ma ai tempi era un tema di cui i quotidiani si occupavano poco. E purtroppo non ho memoria di bevute condivise, se non di una remotissima, al pranzo di un famoso produttore con molte di quelle che erano o sono diventate “firme storiche” del settore, in centro a Firenze, col vino che sapeva di tappo in modo imbarazzante.

Ma anche lì furono più risate che critiche.

Quando sei andato in pensione ci siamo un po’ persi di vista. In compenso sul proscenio è comparso tuo figlio Leonardo, così la saga giornalistica continua.

Ci hai lasciato troppo presto e mi dispiace molto, davvero molto.

Buon viaggio.