Annunciato ufficialmente oggi, durante le anteprime alla Leopolda, quanto di sapeva già: la celebre casa vinicola fiorentina rientra, dopo 38 anni, nel Consorzio del Chianti Classico. Potenza dell’erga omnes?
La notizia poteva essere clamorosa se non fosse già stata conosciuta, o almeno intuita da molti prima di essere annunciata dal presidente Marco Pallanti alla conferenza stampa della Chianti Classico Collection, le anteprime 2012 del Gallo Nero: la casa vinicola Marchesi Antinori torna, a 38 anni da un tempestoso divorzio, a far parte del sodalizio.
Un segno dei tempi, senza dubbio. “Sono cambiate le condizioni che determinarono la nostra uscita ed era quindi il momento di rientrare“, ha dichiarato ai giornalisti Albiera Antinori. “Del resto – ha aggiunto – produciamo questo vino da secoli e adesso possiamo anche noi dare un nuovo contributo di idee alla denominazione, alla quale è dedicata la nostra nuova cantina che verrà inaugurata nel corso del 2012″.
Difficile capire se l’offerta vada letta come un’apertura di credito nei confronti dell’organizzazione o come una, pur garbata ma ferma richiesta di ricevere in ambito consortile un ruolo adeguato alla posizione e alle dimensioni dell’azienda. Anche se immaginiamo che molti dei giochi siano già stati fatti.
Dove non potè la diplomazia potè l’erga omnes (ovvero il potere attribuito dal decreto legislativo 21 del 2010 ai consorzi che rappresentano almeno il 40% dei viticoltori e il 66% della produzione di fungere da custodi e gestori del marchio e della denominazione stessa), ha mormorato qualcuno. “Occorre far prevalere l’ottimismo della volontà al pessimismo della ragione” gli ha replicato, idealmente, Pallanti.
Insomma, il futuro è tutto da scrivere.