di LORENZO COLOMBO
Nel 2015 Piccini 1882 prende in gestione i terreni e il nome della gloriosa coop dei Viticoltori del Chianti Geografico e nel 2018 ne acquisisce le strutture. In una miniverticale delle riserve Montegiachi e Contessa di Radda i segni del “cambio di passo”.

 

Nel 1961 diciassette viticoltori dei comuni di Castellina, Gaiole e Radda (tutti in Chianti e pure Classico, ovviamente) fondano la prima cooperativa del territorio chiantigiano, dandole il nome di Agricoltori del Chianti Geografico.
Ben presto, a questo sparuto gruppo si uniscono altri soci, portando il quantitativo di vino prodotto dagli iniziali 2.000 ettolitri ai 13.000 ettolitri all’anno.
Nel 1970 iniziano a Gaiole i lavori per la costruzione della cantina di vinificazione e poco dopo viene prodotta la prima etichetta di vino con marchio Geografico.
A fine anni ’80 la produzione giunge a superare abbondantemente un milione di bottiglie e nel 1989 la cooperativa acquisisce la Cantina di San Gimignano.
L’apprezzamento dei vini sia sul mercato nazionale che su quello internazionale garantì agli Agricoltori del Chianti Geografico un vasto successo fino a che, a cavallo degli anni 2010, una profonda crisi economica ha portò alla liquidazione della cooperativa, avvenuta nel 2015.

E’ a questo punto che entra in gioco la famiglia Piccini, la quale dapprima prende in gestione la cooperativa e nel 2018 ne acquisisce la cantina, dandole nuova vita e nuovo nome: “Geografico”.

L’Azienda Piccini 1882 ci ha dato l’opportunità di degustare, in compagnia di Riccardo Cotarella e dell’enologo aziendale Alessandro Barabesi, due dei vini più rappresentativi del marchio Geografico, ovvero i Chianti Classico Riserva Montegiachi e Contessa di Radda, in una mini-verticale parallela di tre annate, 2018, 2016 e 2015.
Pur trattandosi di due linee di prodotto piuttosto diverse tra loro, si è subito notato il cambio di marcia tra i vini dell’annata 2015, prodotti sotto la vecchia gestione, e quelli del 2016 e 2018.
Con quelli del 2016, complice l’ottima annata, a nostro parere decisamente più eleganti e sottili e con buone prospettive per quelli del 2018, in questo momento ancora un poco giovani.

Ecco le nostre impressioni su quanto degustato:

 

Contessa di Radda Riserva
90% Sangiovese, 5% Cabernet sauvignon e 5% Colorino vanno a comporre questo vino le cui uve vengono selezionate dai vigneti situati nei comuni di Radda in Chianti e Gaiole in Chianti, situati su suoli calcarei misti a marna. La vendemmia s’effettua tra fine settembre ed inizio ottobre, la fermentazione si svolge in vasche d’acciaio e l’affinamento per metà del vino in barriques e per l’altra metà in botti di grandi dimensioni.
Prodotto per la prima volta nel 2012 va a completare la gamma.

2018 – Color rubino-purpureo, profondo e luminoso.
Intenso e balsamico al naso dove presenta un bel frutto rosso speziato e note dolci.
Strutturato, intenso, morbido e succoso, vi ritroviamo i sentori di frutta rossa matura uniti a note di liquirizia dolce.

2016 – Rubino-granato, profondo e luminoso.
Intenso ed elegante al naso, balsamico, floreale, con un bel frutto rosso nitido.
Strutturato, morbido, elegante e delicato, bella la sua trama tannica, sentori di liquirizia dolce su lunga persistenza.

2015 – Color granato-rubino profondo.
Intenso al naso, speziato, presenta leggeri sentori di legno aromatico.
Strutturato, succoso, piccante, accenni di legno usato in modo meno preciso rispetto ai vini precedenti, tannini leggermente asciuganti, sentori di liquirizia.

 

Chianti Classico Riserva Montegiachi
90% Sangiovese, 10% Merlot provenienti da vigneti situati su suoli argillosi e sabbiosi.
L’affinamento, della durata di 18 mesi, si svolge per il 60% del vino in botti di grandi dimensioni e per il 40% in barriques.

2018 – Profondissimo il colore, unghia purpurea.
Intenso al naso, balsamico, frutto rosso e spezie dolci.
Strutturato e morbido, speziato con accenni piccanti, accenni di legno non fastidiosi, buona trama tannica, chiude su sentori di radice di liquirizia.

2016 – Color granato, profondo e luminoso.
Intenso al naso, floreale, balsamico, note dolci, buona l’eleganza.
fresco, con bella trama tannica, lunga persistenza su note di liquirizia.

2015 – Granato di buona intensità.
Mediamente intenso al naso, balsamico, sentori di legno dolce.
Morbido e succoso, con bella trama tannica, buona la sua persistenza su sentori di liquirizia e radice di liquirizia.

 

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