di LORENZO COLOMBO
Aop Moselle Luxembourgeoise Auxerrois  Grand Premier Cru Coteaux de Grevenmacher 2019, Les Vignerons de la Moselle: nome chilometrico per un vino e una zona ritenuti, a torto, minori ma tutti da scoprire.

 

La degustazione di questo vino ci ha permesso di scoprire una zona viticola poco nota e considerata (a torto) minore: il Lussemburgo.
Ecco quindi, innanzitutto, qualche informazione in più.

La viticoltura in Lussemburgo: poco meno di 1.300 ettari di vigneti, che si snodano per una quarantina di chilometri lungo la riva sinistra della Mosella sul confine con la Germania, da Shengen sino a Wasserbillig, nel territorio del cantoni di Remich e Grevenmacher, metà dei quali gestiti da soci di cooperative. Sono 15 i vitigni ammessi in Lussemburgo, ma quelli più coltivati sono nove. In ordine di estensione: Rivaner, Pinot grigio, Auxerrois,  Pinot bianco, Riesling, Pinot nero, Elbling, Chardonnay e Gewürztraminer. Le vigne insistono su due differenti tipologie di suolo, nel cantone di Remich troviamo argilla marnosa e pendii dolci, mentre in quello di Grevenmacher si trova calcare dato depositi marini, con presenza di  conchiglie e pendii scoscesi.

Due le denominazioni previste dalla legislazione lussemburghese sono la AOP Moselle luxembourgeoise e la AOP Crémant-de-luxembourg, quest’ultima riservata ai vini spumanti Metodo Classico.

L’Auxerrois: con 194 ettari (15% della superficie vitata del paese) è il terzo vitigno più coltivato in Lussemburgo, preceduto unicamente dal Rivaner (nome locale del Müller Thurgau) e, per appena cinque ettari, dal Pinot grigio. Non è un vitigno molto diffuso, nel 2016 copriva nel mondo appena 2.853 ettari, la superficie vitata mondiale nel 2016 era di 2.853 ettari, il che lo poneva al 149° posto nella classifica dei vitigni (fonte: Which Winegrape Varieties are Grown Where?). La quasi totalità si trova in Francia (2.409 ha), soprattutto in Alsazia (2.348 ha), segue, a grande distanza la Germania con 213 ha (68 ha nel Baden, 68 nel Palatinato, 32 nella Mosella, 26 nel Rheinhessen), a seguire il Lussemburgo dove, nel 2016, se ne contavano 190 ettari. Ce ne sono poi 38 ha in Canada. Spesso confuso con i Pinot, soprattutto i blanc -con i quali in realtà non ha alcuna parentela con essi – predilige climi freddi e suoli calcarei.

Les Vignerons de la Moselle: prima della Prima Guerra Mondiale la produzione di vino lussemburghese, tramite l’accordo doganale “Zollverein”, era assorbita nella quasi totalità dal mercato tedesco; dopo la fine del conflitto questo importante sbocco commerciale si era improvvisamente chiuso. Nel 1921 era nata a Grevenmacher una prima cooperativa, con lo scopo di aiutare i viticoltori e trovare nuovi acquirenti dopo la conclusione dell’accordo, curandosi sia della produzione che della commercializzazione del vino. Nel corso degli anni erano nate altre cinque cooperative che, nel 1966, si unirono per creare la Vinmonselle. Nel 1989 se ne unì una sesta. Attualmente sotto il nome Les Vignerons de la Moselle si trovano 200 famiglie di viticoltori.

La produzione, riservata unicamente a vini bianchi, è suddivisa su tre diverse linee: la Gamme Aop è composta da sette diversi vini, sei di questi sono frutto di monovitigno mentre il settimo è un blend di Auxerrois, Pinot blanc e Pinot gris. La linea Les Premiers Crus è composta da dieci vini, anch’essi tutti da monovitigno, suddivisi nei due Premiers Crus lussemburghesi: Côtes de Grevenmacher e Côtes de Remich. La terza linea, quella più prestigiosa, ovvero Les Grands Premiers Crus, è a sua volta suddivisa in Grands Premiers Crus e Lieux-Dits. La Grands Premiers Crus è composta da nove vini, anch’essi tutti da monovitigno, suddivisi tra Coteaux de Grevenmacher e Coteaux de Remich, tranne il Gewürztraminer il cui solo Cru è il Coteaux de Remich. Le linea Lieux-Dits è la più numerosa ed è composta da ben 25 vini, tutti monovitigno e tutti provenienti da uno specifico luogo, ovvero un Lieu-Dit.

Ecco alcuni chiarimenti sulle diverse menzioni nei vini Premiers Crus e Grands Premiers Crus.

Côtes: indentifica vini entry-level di qualità. La resa in vigna non può superare i 100 ettolitri/ettaro che, nel caso dei vitigni Elbling e Rivaner sono elevati a 115 ettolitri/ha.

Coteaux: questi nvini sono caratterizzati dal vitigno e dalle zone di provenienza. Sono vini di qualità, provenienti da vigneti selezionati dei cantoni di Grevenmachen e di Remich su suoli di natura diversa: rocce calcaree per  Grevenmachen e marne (keupériennes) per il cantone di Remich. Inoltre i vigneti hanno rese più basse e la vendemmia dev’essere effettuata manualmente.

Lieu-Dit: sono il vertice qualitativo dei vini lussemburghesi, ovvero vini di terroir. Le uve provengono da singoli vigneti i cui nomi sono riportati in etichetta, sono caratterizzati da bassa resa e da rigorosa selezione, le vendemmie sono unicamente manuali.

Ed eccoci finalmente al vino che abbiamo degustato, ovvero l’Auxerrois  Grand Premier Cru Coteaux de Grevenmachen del 2019.

I suoli calcarei, ricchi di conchiglie, ci donano un vino che fa della freschezza e della verticalità le sue armi vincenti. Il colore è paglierino scarico, limpido e luminoso.
Mediamente intenso al naso dove cogliamo note floreali e di frutta a polpa bianca, mela, il vino è minerale, verticale ed al contempo delicato, si notano inoltre leggeri accenni idrocarburici.
Fresco e verticale anche alla bocca, di struttura leggera, gli accenni d’idrocarburi si mescolano a sentori di frutta a polpa bianca e sfumature piccanti di zenzero, succoso e delicato, sapido ed elegante e dalla buona persistenza.

 

https://www.lesvignerons.lu/

 

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