Lo stillicidio di bile a cui la farsa della fattura elettronica continua a sottoporre il povero cittadino non accenna a diminuire. E anzi si arricchisce senza sosta di nuove, inoppugnabili prove della ferrea vocazione masochistica (ognuno ha i governanti che si merita e spesso il colore non c’entra) degli italiani.

Vi racconto questa, che si basa sull’esperienza personale ma riguarda ovviamente decine di migliaia di persone.

Moltissimi automobilisti hanno il telepass. E la grande maggioranza di essi non solo allo scopo di risparmiare tempo al casello, ma anche di farsi fatturare i transiti e quindi ottenere rimborsi spese, recuperi di iva, eccetera.
Da un po’ il servizio si è esteso pure all’addebito delle soste in certi parcheggi convenzionati.Tutta roba amministrativa, insomma, che richiede corrispondenza e precisione.

Ebbene, finchè le cose erano normali, a fine mese la società che gestisce il telepass emetteva fatture di identica data con l’importo dei pedaggi, dei parcheggi e delle quote di noleggio del dispositivo, spedendole nella medesima busta o rendendole disponibili tutte insieme sul sito nel medesimo giorno, evidenziando i diversi importi e il totale dovuto, che veniva addebitato in un’unica soluzione sul conto corrente o sulla carta di credito all’uopo indicati.

Tu controllavi, prendevi nota e fine della storia.

Semplice e lineare. Anzi, troppo semplice e troppo poco digitale.

Ora che, invece, non contano più i documenti cartacei ma solo quelli elettronici, per motivi imperscrutabili le fatture riferite ai tre diversi servizi non vengono inoltrate al cosiddetto cassetto fiscale, e pertanto da te ricevute, visionate e verificate nello stesso momento, ma a singhiozzo, a capriccio diciamo, e quindi le puoi ricevere in tre giorni diversi.

Già questo comporta che il lavoro di verifica e il controllo della contabilità triplichi. Devi tenere poste in sospeso, con rischio di errori e aggravio di fastidi.

Ma non basta. Poichè il dovuto (es. quote fisse mensili, traffico e parcheggi), sebbene frazionato in tre documenti elettronici, è viceversa addebitato solo come totale, tra i pagamenti trovi somme non corrispondenti alle fatture e quindi diventi matto per capire cosa corrisponde a cosa.

Il tutto nel nome della tirannia digitale e dell’ufficio complicazione affari semplici.