Assisto (da tempo, in verità, ma con immutato orrore) all'affermazione nel lessico corrente di espressioni non solo, appunto, orripilanti, ma prive di senso.
Una delle più insopportabili è "fine dining". Che vorrebbe dire?
Che, siccome ...
Ad esempio: perchè il nostro Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali chiama "handbook" e non "manuale" il vademecum destinato ai giornalisti italiani che seguiranno il prossimo G20 dei ministri agricoli a Firenze?
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Ovverosia le leccornie nazionali e l'american sounding, l'altro lato dell'italian sounding. Nella società del cibo globale l'assuefazione agli orrori linguistici porta ormai a confondere le pronunce giuste con quelle sbagliate. E su FB c'è un video c...
Si dice che in Italia ci siano un milione di immigrati e che presto parleremo arabo, o africano, o cinese, o una koinè che mescola tutte queste lingue. Chissà. Quel che è certo è che, se ormai si può prenotare un ristorante di lusso solo parlando in ...
Anche al festival del giornalismo digitale di Prato c'è stato abuso di un inglese tecnocriptico, pure quando si poteva facilmente evitare. Il solito caso di colonialismo/provincialismo linguistico o un malizioso gioco di specchi per rendere più opach...
Il sottosegretario con delega all'editoria si appresta a uccidere un burattino già morto, ma resuscita così anche l'ormai inutile cicaleccio dei militanti in materia. Invece di lasciare in pace il defunto, ci si esercita nell'accanimento terapeutico ...
"Pet therapy", "agrinidi", perfino "master chef rurali": in un convegno alla Fieragricola di Verona Nomisma fa un quadro involontariamente tragicomico dell'agricoltura italiana. Dove, per poter continuare a chiamarsi agricoltori, bisogna ormai ra...
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