Il servizio di autonoleggio Hertz ideato per i clienti Ryanair abbacina con tariffe a dir poco stracciate. Poi però ti fa pagare il 60% in più del preventivato, senza spiegazioni. E se protesti, non rispondono. Nemmeno ai giornalisti.

Ok, è vero: “chi più spende meno spende”, insegnavano i nonni. Come dire: prezzo basso, fregatura in agguato. E infatti…
Ma siccome oggi la pecunia, pur non olente, scarseggia, risparmiare è un must. Ecco perchè, dovendo di recente recarmi con un collega dall’aeroporto di Girona a Montpellier, mi sono fatto attrarre dalle effettivamente stracciate tariffe offerte dall’autonoleggio Hertz in convenzione con Ryanair. Per darvi un’idea: una Ford Fiesta per tre giorni a 3,20 (tre virgola venti) euro al giorno, più 7,94 euro di tasse, più 40 euro di “servizio in stazione”. Totale (come da preventivo in mio possesso): 57,54 euro, carburante escluso ovviamente. Insomma un tale affarone da non credere ai propri occhi. “LA TARIFFA E’ GARANTITA” strillava, in maiuscolo, il menzionato preventivo. Che accanto, anzi sopra, curiosamente aggiungeva accanto al prezzo: “spese indicative totali”. Indicative?
Lo so, lo so, avrei dovuto sentire puzzo di bruciato. Ma poi ho pensato che siamo nel 2010, che in fondo ogni tanto bisogna pure fidarsi, che non si possono sempre fare le pulci a tutto. E poi, in un terzo codicillo, riappariva la dicitura che “addebiteremo sulla tua carta di credito 57,54 euro”. Insomma ho letto tutto il chilometrico contratto, non ho trovato traccia di gabelle occulte e ho confermato.
Al ritiro tutto ok, tranne scoprire che, al momento della restituzione (ore 7 del mattino) l’ufficio sarebbe stato chiuso e che nessuno sarebbe venuto per la “verifica” di rito di danni e carburante. Altro dettaglio un po’ sospetto, ma ormai era tardi per cambiare. E comunque non sarebbe stata la prima volta che riconsegnavo un’auto a noleggio in assenza degli addetti.
Dopodichè ci informano che – e allo stesso prezzo (come mi sono subito premurato di chiedere) – la macchina assegnataci sarebbe stata addirittura una fiammante Opel Astra nuova di pacca. Tutto vero: perfetta. Serbatoio pieno (ma non abbiamo infilato il dito dentro per verificare che lo fosse proprio fino all’orlo: del resto che avremmo potuto fare?), compiaciuta sorpresa per il salto di categoria, strisciata della carta di credito e via. Il viaggio si svolge regolarmente, salvo il dettaglio che, al ritorno, la stazione di servizio più vicina all’aeroporto, ove fare rifornimento prima di restituire l’auto, si trovava ad alcune decine di km da Gerona.
Niente di male, pensiamo io e il collega: siamo in largo anticipo, ci mettiamo in discesa a 70 kmh (il computer di bordo segnala un consumo di 23 km/litro), non consumiamo quindi quasi nulla, al massimo due litri, riconsegniamo l’auto e tanti saluti.
In effetti va proprio così e, tutti contenti per l’ottimo servizio e la modica spesa, si torna a casa.
Pochi giorni dopo, sorpresa: arriva una fattura della Hertz di 35,28 euro. Ma come, mi chiedo, abbiamo speso ancora meno del previsto? Eh, no: rapido esame del documento e scopro che:
– la “tariffa garantita” (pagata in acconto al momento della prenotazione) era stata privata dell’iva e portata a 49,60 euro;
– sono stati aggiunti 20,41 euro di “carburante”, pari a circa 10 litri mancanti (inesistenti e mai verificati) + altri 10 euro di servizio (per il rabbocco, I suppose) + 4,87 di iva.
TOTALE SPESO: 92,82 ovvero il 60% in più del preventivato.
Bella fregatura. Non tanto per la somma, quanto per il modo. Ma se fossero stati 500 euro, sarebbero diventati 800?
Pronta telefonata all’ufficio stampa della Hertz, che naturalmente non risponde per giorni lasciandomi ad ascoltare per ore amene musichette. Con un’escamotage estorco alla centralinista il numero diretto. Spiego il caso e chiedo chiarimenti sull’inghippo. “Noi non diamo inghippi”, replica seccata la collega. “Ne sono certo”, le ribatto. “E’ per questo che chiedo un rimborso o una spiegazione”. E le mando un’email con tutti gli estremi, fiducioso in una risposta.
Che secondo voi, la risposta arriva? Un fax? Un’email? Una chiamata? Un sms? Neanche per sogno. Richiamo una, due, tre volte. Nessuno alza la cornetta. Rimando l’email: silenzio di tomba.
Sono passate ormai tre settimane. Le mie carte di credito hanno ricevuto e pagato l’addebito. Io sto ancora aspettando che il servizio clienti o l’ufficio stampa della Hertz si degnino di dare un segnale. Così, anche solo per educazione. O per senso delle pubbliche relazioni. Ma loro, nada de nada.
Se dunque, nel frattempo, qualcuno avesse intenzione di usufruire dei servizi proposti da questi signori in accordo con Ryanair, stia molto attento: sòla ci cova…ed esborso imprevisto pure. Noleggiatario avvertito, mezzo salvato!