Il mondo è strano. C’è chi con i media convive e quindi li insegue e chi invece non vuole saperne e li scansa. Tutto legittimo. Poi c’è chi si lamenta perchè nessuno lo considera ma, se capita, ti schifa.

 

Il mondo è pieno di gente che non batte chiodo ma dà per scontato che la colpa non sia mai sua e sempre degli altri: di un destino cinico e baro, della società, di quelli più avanti di loro che sono i soliti raccomandati, della mafia in senso più o meno tecnico, di una malattia avuta da ragazzi (ricordate Alberto Sordi?), dei prezzolati al soldo di qualcuno.

Tra i bersagli più frequenti di quest’ultima accusa ci sono spesso (non sempre a torto, ammettiamolo) i giornalisti, che con vero livore ma poca fantasia vengono talvolta ribattezzati “giornalai“.
Personalmente conosco tantissima gente brava e onesta che, pur svolgendo con la massima serietà il proprio lavoro, non fa nulla di così importante o buono da giustificare un interesse da parte della stampa. Il che non è mica un male. Anzi, può essere pure una scelta, una “policy” come va di moda dire: quella di stare lontano dai riflettori senza inseguire le cronache e badando al sodo.
C’è poi anche un’altra parte.
Quella di chi non è affatto consapevole di non offrire alcun motivo di attenzione e, perciò, nemmeno del perchè dalla stampa non ne riceve alcuna.
Costoro ritengono, senza farne mistero, che la loro scarsa presenza sui media sia il frutto di oscuri complotti, perfide malizie, interessi pelosi, mancati versamenti di “lubrificanti” economici alle persone giuste. Un po’ patetici ma, per carità, anche stavolta niente di nuovo sotto il sole.
Peccato però che, a volte, siano gli stessi che magari tu chiami, senza secondi fini né sommi studi, ma banalmente perché, da bravo giornalista, vorresti approfondire ciò che fanno, assaggiare, conoscere e conoscerli, scoprire, confrontare.
E loro?
Invece di sorridere, di accoglierti pur sobriamente o magari anche di declinare con educazione, il che è più che accettabile, ti trattano con sussiego, si negano, si chiudono, si mostrano diffidenti, ti bidonano, puntualizzano a priori senza che nessuno abbia mosso loro osservazioni. Nemmeno ammettono che la cosa non gli interessi. Insomma,simulando snobismo, svicolano.
Salvo poi tornare subito a lamentarsi che nessuno li considera.
Mah…
A me è capitato un paio di volte la settimana scorsa.
La prossima volta verranno a cercarmi loro.
 
DISCLAIMER: fermate le meningi, quanto racconto NON si riferisce a episodi accaduti in questi giorni durante le anteprime toscane.