Oggi, sull’asse Siena-Roma, si corrono non uno ma quattro palii. Quello vero in piazza del Campo, quello (funebre) del basket senese, quello (quasi funebre) del calcio sempre senese e, in Parlamento, quello (semifunebre) dei giornalisti italiani.

Per uno di quei beffardi incroci del destino di cui la storia è costellata, oggi non si corre solo il Palio vero, quello senese.
Ma almeno altri tre.
Due sono sempre a Siena.
Il primo, più che un Palio, è un corteo funebre: le esequie della gloriosa (8 scudetti, di cui 7 consecutivi) Mens Sana Basket, ex Montepaschi. La quale, pur tecnicamente già fallita, dopo una stagione eroica si è giocata la finalissima con Milano al settimo match, sfiorando l’ottavo titolo di fila e restituendo alla città un po’ di quell’orgoglio che i banchieri mariuoli le hanno tolto. Il resto è ormai storia.
Il secondo Palio – quasi perduto, ma la speranza è l’ultima a morire – si corre sempre nelle umbratili stanze montepaschine, poichè Mps detiene in pegno le quote del Siena Calcio (buco di una cinquantina di milioni) possedute dall’imprenditore romano Massimo Mezzaroma. Anche qui il baratro è a un passo. La squadra si è iscritta al campionato di B senza pagare la quota, il che vuol dire che, ben che vada subirà una penalizzazione. La stessa senza la quale, all’ultimo torneo, sarebbe volata al secondo posto e quindi ai play off per il ritorno in A. Il tutto dopo una stagione senza ritiri per mancanza di fondi e col pranzo portato nel cestino da casa. Un altro esempio di orgoglio cittadino riscattato, ma speriamo che basti.
Il terzo Palio si corre invece a Roma, alla Camera dei Deputati. Un Palio vero, pieno di intrighi, simulazioni, tradimenti. Sarà in tre manches, o in tre giri di pista se preferite, di cui la prima proprio oggi alle 10: conferenza stampa “No al contratto, no all’accordo su equo compenso e lavoro autonomo” dei giornalisti. Battaglia senza esclusione di colpi.
Un Palio con nessun cavallo, ma con parecchi ciuchi sul banco degli imputati e molti asini di Buridano mescolati tra i colleghi del pubblico. “Partecipano – dice l’invito – i parlamentari autori di un’interrogazione parlamentare al presidente del Consiglio e al ministro del Lavoro, i promotori dell’Assemblea nazionale “Per un sindacato dei giornalisti” (che si terrà a Roma il 5 luglio dalle 10 alle 14 presso l’Orp-Opera romana pellegrinaggi, via della Pigna, 13/a: è la seconda manche) e gli organizzatori della manifestazione nazionale “Stop Fnsi, stop iniquo compenso” che si terrà a Roma l’8 luglio a partire dalle 10 presso Fnsi, corso Vittorio Emanuele II, 349 (terza manche)”.
Previsioni: tumulti di piazza, gara sospesa e tutti a casa.