di ROBERTO GIULIANI
I religiosi di San Masseo del Monastero di Bose, presso Assisi, fanno un vino aromatizzato che asseconda il trend di rinascita di questo classico prodotto, ma si discosta parecchio dal modello “ortodosso” originario.

 

Pare che da qualche anno il Vermut stia tornando in auge. In effetti ho conosciuto produttori di regioni diverse che si stanno cimentando con questo vino speciale aromatizzato e liquoroso, prodotto per la prima volta dalla ditta Carpano di Torino. Per prepararlo si utilizzava un vino bianco di gusto neutro, al quale venivano aggiunti zucchero, alcol, erbe e droghe varie. L’aromatizzazione avveniva per aggiunta di un’infusione o di un estratto. Per dare una colorazione scura si aggiungeva caramello.

Il Vermut di oggi però sta subendo diverse interpretazioni, intanto c’è chi lo produce da uve rosse, poi ogni azienda ha una propria ricetta segreta, sceglie la composizione di erbe, le quantità, la durata delle infusioni e molto altro.

Di recente mi è capitato di imbattermi in un  Vermut la cui base arriva da una comunità religiosa di Assisi, i monaci di San Masseo, legati al Monastero di Bose. La cosa mi ha messo grande curiosità, poiché chi meglio di loro può conoscere le erbe e le spezie, i loro profumi, il loro gusto, le diverse miscele che si possono ottenere?

Il campione in mio possesso è ottenuto partendo dal loro vino Assisi Grechetto DOP, in cui hanno riposato per il tempo necessario aromatiche tipiche come l’assenzio, l’artemisia e il ginepro e altre botaniche tratte dalla vegetazione mediterranea: maggiorana, timo, melissa e salvia.

Ne è scaturito un prodotto non potente e concentrato, ma piuttosto fine e gradevole, dove le erbe aromatiche emergono con chiarezza in un contesto aereo di notevole fascino; l’assaggio rivela una componente dolce che inizialmente nasconde quella naturale predisposizione all’amaro, che arriva però in un secondo momento rimettendo in linea le sensazioni gustative, che chiudono con percezioni minerali e ferrose. Un Vermut molto diverso da quello a cui ci hanno abituato a Torino, può essere bevuto in totale solitudine ma io lo vedo bene anche con una biscotteria secca e qualche quadratino di cioccolato non troppo fondente.

Potete acquistarlo qui: Vini e liquori (monasterodibose.it)

 

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