Sui viaggi stampa, sul loro uso e sul loro abuso si sono scritti fiumi d’inchiostro e si è fatto ogni tipo di ironia o reprimenda. Ad aggravare la situazione si è messa poi la recente abitudine di allargare certi inviti ai blogger e perfino a non meglio individuati “opinion maker“, presto ribattezzati trasversalmente “influencer“.
Pensavo insomma di averle viste tutte.
Ma ancora una volta la realtà ha superato la fantasia: non sono più i giornalisti che vanno all’assalto della diligenza dei presstour, ma gli organizzatori di presstour che vanno all’assalto della diligenza dei finanziamenti pubblici per l’organizzazione dei presstour stessi.
I quali però, per andare a pallino, hanno bisogno di un ingrediente indispensabile: i partecipanti! Quindi via pure all’assalto alla diligenza dei giornalisti.
Ecco infatti che, alle 17.10 di oggi pomeriggio, sbigottito ricevo un invito (massivo, cioè non nominativo) per la metà di maggio, con l’esortazione a sbrigarmi a rispondere perchè “si ribadisce l’urgenza nel manifestare la Vostra eventuale disponibilità, atteso che il termine di scadenza per la presentazione delle istanze (all’ente finanziatore, ndr) è fissato per domani 20.04.2017 ore 12.00“.
Apro l’allegato ove, nero su bianco, è specificato che la reale scadenza del bando sono le 19 di oggi stesso e che, a mo’ di asseverazione sulla bontà dell’invitato, è richiesto con l’adesione anche l’invio del mio “curriculum vitae” (sic!). Se ne desume che l’ente vuol vederci chiaro (giustamente, dal suo punto di vista) sulla professionalità degli ospiti frettolosamente invitati.
Ma quale qualificazione potrà mai avere qualcuno che oggi per domattina si butta a corpo morto su un viaggio stampa a scatola pressochè chiusa?
E, peggio, che professionalità o know how potrà avere mai in materia di uffici stampa e pubbliche relazioni uno che invita a 360° un po’ di giornalisti a un evento l’iscrizione (l’iscrizione, poi…) al quale scade domani, mentre la finanziabilità del medesimo scade addirittura oggi?
E’ una cosa talmente fuori dal mondo che, lo ammetto, fa quasi tenerezza e mi rende indulgente.
Ma è anche un segno di tempi verso i quali indulgenti non si può essere…