di ANDREA PETRINI
Innamorati delle Colline Teatine, i Di Camillo fanno vino solo in cemento e in acciaio: “Quando andava di moda non c’erano i soldi per comprarlo e oggi che si potrebbe comprarlo non lo vogliamo”.

 

Valentina Di Camillo, che assieme al fratello Luigi gestisce la Tenuta I Fauri portata avanti prima di loro dal padre Domenico, un vignaiolo schietto ed estroverso con un amore importante per le colline teatine, esordisce dicendomi che “…nasciamo contadini e lo siamo ancora, come il nostro vino, da sempre immediato e conviviale”.

E’ una storia tutta abruzzese che prende vita in provincia di Chieti, racchiusa tra le vette della Maiella e l’Adriatico. Qui i Di Camillo, in zona chiamati però “i Baldovino“, per anni hanno coltivato uve da destinate al conferimento alla cantina sociale. Solo ogni tanto si tentava una vinificazione, avere qualche cisterna da vendere qua e là.

La crisi del modello cooperativo, lo scandalo del metanolo ed altre vicissitudini personali misero però fortemente in crisi Domenico. Che cominciò a imbottigliare il proprio vino, racconta Valentina, senza troppa convinzione.

Erano i primi anni Duemila, bisognava dare una svolta all’azienda, il mercato stava cambiando, c’era bisogno di qualità e di comunicazione, di prendere al volo certi treni che altrimenti non sarebbe più ripassati. Luigi e Valentina, nonostante papà e mamma avessero per loro altri progetti, capirono che quello era il momento giusto per fare la loro parte e, dopo gli studi in enologia, cominciano a lavorare con il padre per portare avanti la tradizione di famiglia.

Oggi la Tenuta I Fauri è una squadra composta da Luigi, responsabile di cantina, Valentina, anima rock della comunicazione e del commerciale, mentre al babbo spetta la supervisione dei vigneti che: circa 35 ettari suddivisi in dodici parcelle nei Comuni di Ari, Villamagna, Miglianico, Bucchianico, Chieti e Francavilla al Mare.

Le vigne, dal 2021 condotte in biologico, sono a quote che variano dai 150 ai 250 metri s.l.m. e sono allevate sia a filare che a tendone. Le varietà coltivate sono autoctone: Trebbiano, Pecorino, Passerina e Montepulciano, più qualche parcella di Chardonnay e Pinot nero usate per produrre i due spumanti aqziendali.

Le cantine sono due: ad Ari, c’è quella di vinificazione ed affinamento, con moderni tini d’acciaio e vecchie vasche di cemento rimodernate, mentre a Chieti c’è la struttura per l’imbottigliamento e lo stoccaggio.

Quando le chiedo perché non si usino legni, Valentina risponde che “una volta non c’erano i soldi per comprare le botti e oggi, che potremmo permettercele, abbiamo deciso di non utilizzarle perché a noi interessa fare il vino come in passato, senza troppe sovrastrutture”.

Ci mettiamo seduti intorno ad un tavolo e Valentina inizia ad aprire le sue bottiglie iniziando dai bianchi, che nasconderanno più di qualche sorpresa.

 

Tenuta I Fauri – Colline Teatine IGT “Passerina” 2020 (100% Passerina): la rusticità contadina, quella bella, dei Di Camillo comincia subito ad intravedersi con questa passerina in purezza che olfattivamente si fa apprezzare per i suoi richiami che rimandano alla terra, al fieno, alla camomilla romana fino ad arrivare al melone bianco invernale e agli agrumi. Al palato è di grande bell’equilibrio e freschezza e, con solo 12,5 gradi, è un vino che si lascia bere senza pensieri tanto che la bottiglia finisce in un amen.

Tenuta I Fauri – Abruzzo DOC “Pecorino” 2020 (100% Pecorino): altro vitigno simbolo del territorio interpretato magistralmente con un profilo aromatico caratterizzato da percezioni di agrumi, mela smith, erbe aromatiche e idee salmastre. In bocca è scattante, dotato di affilata freschezza. Altro vino gastronomico da aprire a tavola quotidianamente senza sensi di colpa!

Tenuta I Fauri – Abruzzo DOC “Pecorino” 2014 (100% Pecorino): se il “manico” del vignaiolo si vede nelle annate difficili come questa, allora posso dire che i Di Camillo sono ampiamente promossi perché tutto mi aspettavo meno che questo pecorino vivo, intrigante nel suo bouquet di frutta a polpa gialla, mimosa, agrumi canditi, rifiniture balsamiche e salmastre. Al sorso è ancora pieno, fresco, non cede di un millimetro soprattutto nel finale elegante e ben sintonizzato al naso.

Tenuta I Fauri – Abruzzo DOC “Pecorino” 2017 (100% Pecorino): l’annata calda e siccitosa, così come accaduto al precedente vino, è stata interpretata al meglio regalando un pecorino in purezza succoso e “pacioccone” grazie ai richiami aromatici che vanno dalla pesca nettarina al bergamotto fino ad arrivare al miele e alle spezie dolci orientali. Palato di grande equilibrio tra sostanza alcolica e sferzante freschezza. Non ha grande persistenza ma ad avercene di bianchi del 2017 ancora così!

Tenuta I Fauri – Trebbiano di Abruzzo DOC “Baldovino” 2020 (100% Trebbiano): si fa apprezzare per un profilo aromatico molto personale dove ritrovo sentori di buccia d’uva, felce, mela limoncella, maggiorana corredati da un velo di agrume e cenni di nocciola. Al gusto è ricco, bilanciato, ha chiosa fruttata e succosa che esalta la bevibilità di un vino contadino fino al midollo.

Tenuta I Fauri – Cerasuolo d’Abruzzo DOC “Baldovino” 2019 (100% Montepulciano): vino di grande piacevolezza che profuma di fragoline di bosco, ribes, melagrana e tenui soffi floreali e minerali. Al palato si esprime con freschezza, sapidità misurata e relativa facilità di approccio. Una lieve presa tannica dà volume e concretezza ad un finale generosamente fruttato.

Tenuta I Fauri – Montepulciano d’Abruzzo DOC “Baldovino” 2019 (100% Montepulciano): arredo olfattivo che regala note di prugne della California, more, talco, pepe nero e lieve liquirizia. Sorso vigoroso, vivace, con trama tannica abbastanza scalpitante e persistenza piacevole e succosa che sfuma in sentori di frutta di bosco.

Tenuta I Fauri – Montepulciano d’Abruzzo DOC “Ottobre Rosso” 2018 (100% Montepulciano): interessantissimo al naso dove sprigiona sensazioni di confettura di ciliegie, rabarbaro, ginepro, fiori rossi, chiodi di garofano e grafite. Al gusto è pieno, avvolgente, con ottimo equilibrio tra le parti, offre percezioni stuzzicanti ed una trama tannica gradevole e levigata che favorisce la beva di questo montepulciano in purezza che sa fornire un tocco “easy” ad un vitigno non semplice da domare.

 

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