di ANDREA PETRINI
Ma che avete capito? Alle sorelle Conti piace (quasi) solo fare quel vino, il Boca. E a ciò si dedicano a Maggiora, nel novarese. Dove l’esordiente IGP le ha raggiunte e ora ci racconta come è andata.
Paola ed Elena Conti (era assente l’altra sorella Anna) mi aspettano a Maggiora, in provincia di Novara, all’entrata del loro piccolo castello costruito nei primi anni ’60 per volontà del papà Ermanno con l’intento di costruire una fortezza per il Boca, vino che da sempre si è prodotto in questo territorio e che tutta la famiglia Conti, negli anni, ha cercato di preservare nonostante le mode portassero a produrre stili diversi da questo tradizionale uvaggio composto da nebbiolo, vespolina e uva rara.
Conosco e bevo i loro vini da moltissimo tempo per cui il mio Alto Piemonte Wine Tour non poteva non iniziare dalle cantine del Castello Conti e dai loro splendidi vigneti che proprio Elena, munita di Fiat Panda “da battaglia”, mi porta a visitare visto che è proprio lei che si occupa di gestirli e preservarli con tutto l’amore che può anche se, mi confida, il lavoro che sta portando avanti assieme a pochi altri colleghi della zona ha il sapore dell’impresa epica che si pone l’obiettivo di preservare una cultura contadina che sta scomparendo.
E’ dura lavorare, infatti, su queste colline, ormai quasi abbandonate anche dai loro “vecchi”, caratterizzate da terreno porfidico di origine vulcanica, asciutto e acido, che Elena ci porta ad osservare prima di giungere ai bordi del suo primo fazzoletto di terra coltivato a vite.
In un mondo, compreso quello del vino, dove oggi ancora si afferma che il piccolo è considerato di intralcio alla crescita economica globale, fa davvero sorridere che le sorelle Conti abbiano un’azienda di quasi un ettaro e mezzo (!) composta dai due “storici” appezzamenti, coltivati a nebbiolo, vespolina e uva rara, situati in località Motto Grande (0.65 ha) e Cappelle (0.35 ha) a cui, da poco, si aggiunge mezzo ettaro di vigneto, preso in gestione da vignaioli ormai in pensione, coltivato secondo il sistema a “Maggiorina“.
Il termine, che deriva il nome dal paese di Maggiora, sta ad indicare la disposizione della vite, su uno schema a filari divisi in quadrati di quattro metri per lato; al centro del quadrato si trovava un “ceppo”di vite, formato da due-quattro piantine, che erano sostenute da otto pali: due disposti al centro del filare, accanto al ceppo, e gli altri sei ai lati. All’interno di questi vecchi impianti si coltivano nebbiolo, croatina, vespolina, uva rara, barbera e altre varietà autoctone.
E’ scontato dirlo se già si conoscono le Conti ma, dalle gestione delle vigne, sono stati eliminati del tutto i sistemici e vengono utilizzati solo rame e zolfo in quantità ridotte così come al minimo sono le lavorazioni del terreno dove viene usata per la concimazione la tecnica del sovescio.
Fa caldo per cui decidiamo di tornare nelle fresche cantine del Castello Conti dove si arriva passando all’interno di una grande sala dove è stata predisposta anche la vendita di specialità alimentari prodotte da artigiani del territorio.
Tra fermentatori in acciaio inox e botti di legno di varia capacità iniziamo a degustare i Boca che sono ancora in affinamento iniziando dal millesimo 2014. L’annata, si sa, non è stata delle migliori per via della tanta pioggia ma in questa zona, nonostante un 35% in meno di produzione, si è riusciti, grazie ad un bellissimo mese di Settembre, a portare in cantina un’uva più che soddisfacente.
Il Boca 2014 delle cantine del Castello Conti è esile, fresco e di grandissima bevibilità.
L’altro Boca degustato “en primeur” è il 2012 che, rispetto l’annata precedente, si fa notare per le sue durezze che ti ricordano il cuore nebbiolesco del vino. Il futuro sarà dalla sua parte anche se oggi, rispetto alla 2014, è molto indietro.
Dopo un rapido giro per le sale del Castello dove le sorelle Conti tengono, periodicamente, mostre d’arte e wine tasting (disponibili verticali di Boca dal 1984 fino ai giorni nostri) arriviamo nella sala degustazione dove con Elena degustiamo gli altri vini della gamma aziendale che si caratterizzano da sempre per la loro estrema qualità e territorialità.
Questo mini tour, che ho chiamato “Non solo Boca“, è partito degustando l’Origini, rosso a base nebbiolo, croatina, vespolina, uva rara, barbera e altre varietà autoctone allevate secondo il sistema a “Maggiorina”. L’annata 2013 ha dato vita ad un vino complesso, succoso e fruttato che ha il suo punto di forza nell’equilibrio che lo renderà nel tempo un ottimo compagno delle tavole imbandite di tutto il mondo.
Il Flores 2013, presentato per la prima volta nel 2012 a Roma, è un nebbiolo in purezza senza aggiunta di solfiti che fermenta in acciaio, con macerazione di media durata, e affina in legno piccolo. Vino floreale, soave, che farà ricredere più di qualcuno sul concetto che non si possono raggiungere ottimi risultati senza aiuto dei solfiti.
La Zingara 2012 è invece la croatina in purezza, senza solfiti aggiunti, che viene vinificata in acciaio e affinata per 10 mesi in tonneau. Naso estroverso e sorso rustico e sbarazzino caratterizzano questo vino che non smetto di amare fin dal primo giorno in cui l’ho degustato.
Terminiamo la visita con il rosso della casa inteso ovvero con il vino, non in commercio, che la famiglia Conti produce per sè e i suoi amici in tiratura limitata. Ebbene sì, trattasi del B Free! ovvero di Barbera in purezza rifermentata in bottiglia. E’ un vino giovane e schietto che non manca però di eleganza e che, alla cieca, potrebbe far fare figuracce a prodotti ben più blasonati proveniente da altre zone del Piemonte. Ad intenditor poche parole.
E’ tardi, è ora di pranzo, il mio AltoPiemonteWineTour è solo all’inizio per cui salutiamo Paola ed Elena e ci dirigiamo verso la prossima cantina. Direzione Gattinara.
A presto!
Cantine del Castello di Conti Elena, Anna e Paola SNC
via Borgomanero 15 – 28014 Maggiora (NO) – Italy
tel. +39.0322.87187+39.0322.87187
web: www.castelloconti.it
mail: info@castelloconti.it
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