Diluvia sulle strade bianche, appena reimbrecciate con un abile blitz di maquillage viario, dove domani si corre la famosa corsa per appassionati di bici d’antan. Ai 2mila iscritti il divertimento è assicurato comunque. Per i residenti, invece, la solita beffa.

Sui 12 km tra Asciano e Torre a Castello e su Monte Sante Marie (cioè casa mia), la “cima Coppi” dell’Eroica che si corre domani, diluvia da ieri notte .
L’Eroica, per i pochi che non lo sapessero, è una celebre corsa ciclistica per appassionati della bici d’antan disputata sulle strade più impervie della campagna senese, alcune delle quali (come la nostra) sterrate e molto acclivi. Un autentico evento, talmente amato che il novero dei partecipanti è ormai a numero chiuso e che, in quindici anni di vita, da una quasi-scampagnata si è trasformato (anche) in un appuntamento mediatico e in un oliato meccanismo economico, con ricchi sponsor, riprese tv e business al seguito.
Niente di male, sia chiaro. Così va il mondo.
Io ovviamente non ho niente contro chi partecipa (tra i quali, peraltro, tantissimi amici), nè sono immune dal fascino di una competizione originale che mette insieme una grande passione, faticacce bestiali, il gusto della zingarata e luoghi di straordinaria bellezza.
Ma a qualcuno fa comodo dire che invece ce l’ho a morte, solo perchè a volte mi sono permesso di sottolineare (tipo qui) alcune contraddizioni, criticare certe scelte e il fatto che c’è pure chi, come si dice, “ci marcia“.
Ad esempio taluni organizzatori che si simulano benefacenti, l’ostentata indifferenza degli stessi verso i problemi delle zone che attraversano e soprattutto certe amministrazioni comunali, ad esempio quella di Asciano, che da sempre si fanno belle ostentando al mondo le “loro” strade, come quella lungo la quale vivo. E mostrano perfino smanie vincolistiche camuffandole da volontà di tutela (figuriamoci!).
Peccato infatti che la bellezza “eroica” dei nostri sterrati e di tutto ciò che le circonda – le colline ondulate dai colori cangianti, gli oliveti, l’architettura rurale – non sia affatto il frutto della sapiente lungimiranza di sindaci e assessori, bensì della loro ultradecennale (e perdurante) sinecura, cioè del sostanziale abbandono a cui i comuni hanno condannato quelle stesse strade e chi ci vive, negando tutt’oggi servizi essenziali come l’acqua potabile, il ritiro della nettezza urbana e perfino la manutenzione. E che quindi il merito della conservazione sia tutto, ma proprio tutto, di quelli che con ostinazione e certamente per amore continuano a vivere nelle aree solcate dal celebre tracciato, nonostante i disagi a cui sono quotidianamente sottoposti.
Fino all’altroieri la “mitica” strada di Monte Sante Marie, ad esempio, era in condizioni pietose, priva da mesi di qualsiasi intervento e ridotta ai limiti della praticabilità, con buche ovunque, frane, massicciate affioranti, schiene d’asino da rottura della coppa dell’olio e scalinature degne di un ghiacciaio. Poi, “miracolo” dell’Eroica in arrivo, due giorni fa i solerti operai comunali sono venuti a rifare il trucco, con accurati lavori di ripristino e di imbrecciatura della carreggiata, forse già in attesa della prossima edizione della corsa, quella di marzo per i corridori professionisti. Mica si vorrà fare una brutta figura con la televisione e con i 2mila corridori annunciati per le vie del centro storico prima di affrontare la leggendaria scalata tra la polvere?
Ma siccome il diavolo fa le pentole e non i coperchi, il nubifragio di oggi e quello, annunciato, di domani hanno trasformato la strada bianca appena restaurata con camion di breccia in un pantano e, oltre ad aver vanificato così la maldestra azione di maquillage del comune, costringerà gli “eroi della polvere” (come epicamente li dipingeva l’azzeccato slogan pubblicitario di uno sponsor ormai dissolto) a mutarsi in “eroi del fango“.
Loro, e faranno bene, si divertiranno lo stesso. I residenti invece non si divertiranno affatto perchè saranno “murati” in casa: la strada verrà infatti chiusa al traffico tutto il giorno per via del passaggio della corsa.
Qualcuno dirà: è domenica, non è una gran sacrificio.
Magari è vero.
Solo che, sempre ad esempio (e sempre per rimarcare come c’è modo e modo di fare le cose), della chiusura della viabilità lo si è appreso per caso da qualche isolato manifesto affisso qua e là. Mica una lettera di preavviso, possibilmente congruo, spedita a domicilio e magari a firma del sindaco e degli organizzatori. Oppure una consultazione, una convocazione di rabbonimento e di spiegazione. “Di ascolto“, come oggi va di moda dire. Macchè, nulla.
Giusto un misero volantino pubblicitario con il testo che segue: “Oltre 2.000 ciclisti, equipaggiati con abbigliamento e bici d’epoca, saranno i protagonisti del centro storico di Asciano il giorno 6 Ottobre p.v. per assaporare il ristoro a loro riservato in Piazza Garibaldi. Tutta la Via di Corso Matteotti sarà a disposizione per dare la giusta accoglienza a questo evento, che ci auguriamo possa generare una opportunità futura per il nostro paese e tutto il nostro territorio. Ci scusiamo in anticipo con i residenti del Centro storico e della strada comunale di Monte Sante Marie e Torre a Castello che in quel giorno potranno avere un disagio per raggiungere le proprie abitazioni in auto, ma ci auguriamo che ciò possa essere ripagato dalla soddisfazione di condividere con noi l’importanza di questo evento di interesse mondiale. L’ Amministrazione Comunale di Asciano”.
Giudicate voi se ciò non suoni come una presa in giro.
Ecco. E  poi c’è chi si meraviglia se chi vive qui 365 giorni all’anno si risente quando il sindaco, beninteso per mercede, concede la strada come parco giochi per ciclisti occasionali.
Mettetevi nei nostri panni o di chi il percorso lo fa varie volte al giorno per portare nel capoluogo sacchi di spazzatura o i bambini a scuola.
Detto questo, buon divertimento ai partecipanti e l’invito, sincero, a tornare. Non in bici, ma in macchina e lontano dai periodi della corsa. Per vedere chi sono e come vivono gli altri “eroi” delle strade bianche.