Non so in quale epoca avrebbe potuto vivere e sopravvivere, oltre a quella in cui ha vissuto, anche se professionalmente parlando la sua stagione era finita da un pezzo.

Eppure la notizia che Phil Spector è morto oggi di covid, dietro le sbarre di una prigione americana, mette una profonda tristezza.

Coerente alla promessa, mi sottraggo alla tautologia del necrologio e lascio il compito ad altri.

Mi limito a salutare questo pazzo, trasversale, canagliesco, visionario personaggio dalla pistola facile con una delle canzoni-simbolo di cui artefice un’epoca fa.

Appunto.

Walls of those sounds, Phil.

 

Soundtrack:River Deep – Mountain High, Tina Turner, 1966