Come dire DOP contro IGP, oppure Sangiovese contro Merlot. Scuole di pensiero e (soprattutto) grandi interessi a confronto. Nel mezzo, l’arma a doppio taglio del marketing. Sullo sfondo, il fantasma ormai semanticamente ambiguo del Made in Italy. Su palco, il presidente di Federdoc, Riccardo Ricci Curbastro, quello di Coldiretti, Sergio Marini, il direttore generale di Federalimentare, Daniele Rossi. E naturalmente ci saremo anche noi. Che ve ne riferiremo.

Diciamoci la verità: il tema è di quelli da far vibrare i polsi. Oppure da farsi seppellire con una risata. La vexata quaestio dell’origine dei prodotti agroalimentari è infatti la declinazione tecnica di quella, non meno discussa (e abusata) della tipicità. Anche i protagonisti del dibattito non sono, visto il rango, da mezze misure: o finirà in rissa, o finirà in una stucchevole reciproca legittimazione.
Ci sarà insomma da divertirsi, o da piangere, domani al primo dei “ring” che faranno da contorno a Taste, la kermesse gastronomica di scena alla Stazione Leopolda di Firenze.
Mettere l’evento in apertura della fiera, nonchè primo tra i confronti, è stato senza dubbio un colpo da maestro da parte degli organizzatori. Difficile infatti che giornalisti, produttori e appassionati sappiano sottrarsi al fascino sanguinolento del contraddittorio-spettacolo degno del Colosseo che il titolo fa presagire.
Gli ingredienti ci sono tutti: un tema intramontabile, interlocutori “di peso”, un’attualità indiscutibile, una vastità amplissima di argomenti e controargomenti, ragioni e torti. Accattivante anche l’idea del “ring”, immagine che evoca situazioni in cui (non solo metaforicamente) ce le si danno di santa ragione, in cui qualcuno finisce alle corde e, se va peggio, al tappeto. Circense e pugilistica quanto basta, insomma.
A meno che, come talvolta si scopre, le ferocissime tigri che obbediscono al domatore non siano satolle al punto da rasentare la catalessi, e quindi inoffensive, o che il match sia tarocco, truccato. Puro gastrowrestling, allora, o sangue&arena veri, nel nome dell’imprinting e del buon cibo? E il buon cibo ha un’imprinting?
Staremo a vedere. Appuntamento domani alle 11.30.