Ventinovesimo capitolo della mia galleria di disegni al tratto.

 

Oggi sono andato a caccia per orti, greppi e giardini del mio frutto preferito: la melagrana.

A casa mia ne cresce una varietà antica, a chicchi piccoli, che nemmeno se molto maturi sono poco più che dolci.
Il godimento sta nello schiccolarli con cura, addentrandosi in ogni comparto del frutto senza romperne nemmeno uno e rimuovendo con attenzione le pellicole giallastre che dividono le diverse sezioni, fregandosene delle macchie che esse lasciano sui polpastelli e che, dopo, per essere eliminate, richiedono accanite strofinature.
E proprio mentre ne schiccolavo una sotto il tiepido sole ottobrino, accarezzato dalla brezza, ho avuto la folgorazione: scomporre pazientemente la melagrana, baciato dalla luce autunnale, equivale per me alla pensosa, ma istintiva, laboriosa, sofferta esecuzione di un disegno. Nulla più di ciò, ho realizzato all’improvviso, concilia la meditazione, le pensate, l’associazione delle idee. Chiamiamolo, se volete, flusso intellettuale-creativo.
Ed eccoci all’acqua: una rossa melagrana giustapposta su un (raro) disegno a penna rossa.
Per completare il quadro: mentre scrivo tutto questo sto ascoltando “The Festival Bell” dei Fairport Convention.
Fronte: disegno a penna a sfera rossa
Retro: comunicato stampa Liberi Agricoltori Senesi.
Data: dopo il 2/4/19.