foto di Giulio Ercolani

Sono quelli che separano Castiglion Falletto da Cascina Amalia, nel cuore della Langa. Ad appena due settimane dalla seria (?) spedizione IGP in Piemonte, rieccomi tra i vigneti di Nebbiolo. Ma per un pellegrinaggio potatorio tutto particolare…

Frase storica 1: verso mezzogiorno, con un salame lungo un metro nello zaino e una magnum di Barolo 2007 nel thermos, Marco Sodini alza gli occhi verso il cielo plumbeo e dichiara ispirato, tra gli sguardi smarriti degli altri: “Meno male che è una giornata di sole“.
Frase storica 2: quando, ormai all’imbrunire, più o meno al quindicesimo bicchiere, qualcuno propone di fare qualcosa, Marco Peroni assume un’aria solenne e afferma: “Se si fa, io si fo“.
Si potrebbe racchiudere tra queste due parentesi il (non)senso della semimaratona langarola organizzata nel weekend dal detto Sodini, uno dei reduci del Pellegrinaggio Artusiano dello scorso marzo (vedi ad esempio qui e qui), per i suoi compagni di viaggio. O meglio per quelli che hanno potuto aderire alla rimpatriata: Stefano Frassineti, il sottoscritto, i menzionati Peroni e Sodini e il pellegrino part time Flavio.
Programma: scarpinata da Castiglion Falletto a Cascina Amalia, presso Sant’Anna di Monforte d’Alba, con svariate soste enogastronomiche e cena finale a base di grigliata, tartufo bianco, olio nuovo, acciughe, torta alla crema di nocciole, tortino ai carciofi e un’altra decina di portate, ospiti dei fortunati proprietari dell’azienda, il leggendario Paolino Boffa e i suoi genitori. I quali oggi avrebbero inaugurato la nuova, modernissima cantina.
Scusa ufficiale della spedizione: fare il punto sull’organizzazione del pellegrinaggio 2012. Scopo reale: missione sibaritica.
E così fu.
Oddio, non che gli spunti di interesse professionale siano mancati. Osservare da vicino, e con la lentezza consentita dal ritmo pedestre, i vigneti di Cannubi, scrutare l’ordito delle vigne di Nebbiolo arrampicate sui terrazzamenti, attraversare i borghi e le frazioni, sostare nei bar dove la gente gioca a carte e ti guarda, stupita dalla tua rumorosità, è un’esperienza che chi fa il mio mestiere non vive abbastanza spesso. Così com’è inusuale arrivare a piedi nella cantina di un produttore di qualità, Gianfranco Alessandria, passareci un paio d’ore ad assaggiare bottiglie e scoprire che è uno di quelli di cui due settimane prima non si era provato nulla. Insomma, la fortuna aiuta gli audaci. E i gaudenti.
Il resto lo fanno la vista sulle colline, l’ospitalità, l’atmosfera di Cascina Amalia – con le sue sei belle camere, una via di mezzo tra l’agriturismo di classe e il piccolo hotel di charme – e la genuinità di Luigi Antonio, Mariangela e Paolino. Con il contorno di un bel po’ di campioni da stappare con calma…