A Trani la realtà supera la fantasia: la piazza è feudo dei parcheggiatori ad minchiam, ma la polizia municipale sanziona gli automobilisti.

 

Ci voleva altro per farmi passare il buon umore dopo le felici giornate trascorse a marzo in Puglia, per Vin’a Trani (qui e qui).
Ma siccome l’Italia non manca mai di porci di fronte a fatti trascendentali che, per riflettere e per sorridere, occorre riportare con il massimo scrupolo, ecco che mi è successo a margine di quella bella esperienza.
Fino a ieri ero convinto di essere stato l’unico nella storia a venir multato mentre ero a bordo di un taxi (i curiosi leggano qui).
Da oggi invece so di essere anche l’unico a ricevere una multa per violazione del divieto di sosta.
Che c’è di strano, direte voi. Ce n’è, ce n’è eccome.
Perchè io la macchina l’ho lasciata un sabato sera, su suggerimento degli stessi tranesi, in una piazza del centro storico col parcheggio teoricamente a pagamento, ma in realtà presidiato non dai vigili bensì dal solito, inamovibile parcheggiatore abusivo, che ovviamente indisturbato mi ha estorto la tangente.
Eppure, la mattina dopo, ho trovato il verbale sotto il tergicristallo.
Ora non so se è una bufala, ma mi pare di aver sentito dire che tempo fa, a Napoli, i parcheggiatori abusivi avevano chiesto di essere “regolarizzati” come coadiutori del traffico. Beh, a quelli tranesi i partenopei gli fanno un baffo.
Con l’abusivo pugliese, infatti, un tipo autoritario, sicuro di se’, consapevole evidentemente della propria impunità, ero subito entrato in conflitto, perchè il marrano prima mi ha richiamato con un fischio e poi mi ha pure dato del “maleducato” (sic!) quando l’ho mandato a casa sua, cioe’ a quel paese.
Tutto faceva temere che al ritorno avrei potuto trovare un regalino sulla carrozzeria.
E infatti il gentile omaggio l’ho trovato sì, ma sul parabrezza. Dono non del fine parcheggiatore, ma della polizia municipale.
Incredulo, ho letto a fatica il fo‎glio impregnato di pioggia e intravedo la fatale dicitura motivazionale: “Manca grattino“.
Avete letto bene: “grattino”, nemmeno avessimo a che fare coi gatti.
Riassumendo: c’è un posto centralissimo dove tutti parcheggiano a dog’s cock e vi staziona abitualmente un parcheggiatore abusivo in grado di estorcere ricchi oboli ai malcapitati. Una pattuglia di locali pizzardoni capita sullo slargo e che fa? Caccia l’abusivo? Lo sanziona, lo insegue, monta la guardia o risarcisce gli estorti con mille scuse e un mazzo di fiori? Macchè, li multa.
Insomma ti ritrovi becco, bastonato e neppure grattato, manco fossimo felini su FB.
Superata l’irritazione, mi armo di santa pazienza e, nell’ordine, mando una pec al comune e ai vigili (missiva del 31/5 che risulta letta, come da relata in mio possesso, il 22/5!), nonchè una garbata protesta al sindaco, che avevo conosciuto proprio il giorno prima.
Risposte: nessuna.
Fino ad oggi, quando mi suonano alle 8.30 del mattino per rinotificarmi il verbale, con allegata ingiunzione di pagamento.
Cifra tanto irrisoria (55,99 euro) che la notifica dev’essere costata ben di più della sanzione.
Tra le locuzioni involontariamente comiche del verbale spicca quella che “non è stata possibile la contestazione immediata perchè il trasgressore era assente al momento dell’accertamento“. L’abusivo era invece presentissimo. Ci fosse stato almeno Otello Celletti