Al camposanto del mio paese compare all’improvviso una nuova lapide. Doppia. Niente nomi, nè date. Solo la foto, vecchia di mezzo secolo, di una coppia giovane e piacente. Ma il bello è che i titolari della tomba sono vivi e vegeti. E così…

Nell’ala destra del cimitero del paesello, là dove c’era un forno tetro e vuoto, all’improvviso è comparsa una lapide.
Nuova, bianca, fiammante, di candido marmo. E doppia, perchè il sepolcro è per due.
Nè nomi, nè date.
Solo la foto di una giovane e piacente coppia in abiti fuori moda.
Un attempato compaesano, incuriosito, si avvicina. Osserva stringendo gli occhi su quell’istantanea solitaria. E poi sussulta: “Mamma mia, è morto Tizio. Come mi dispiace, eravamo compagni di scorribande in gioventù. Classe 1936, classe di ferro. Ed è morta anche Caia, era una gran bella donna, oddio come mi dispiace“, mormora.
Poi va al bar del paese per il solito cappuccino e dà ai compaesani la mesta notizia.
Per tutta risposta ottiene una rumorosa risata.
Prima che lui si sia ripreso dallo sbigottimento, la solita bene informata prende la parola: “Morti? Macchè morti, sono vivi e vegeti e vivono sempre nella stessa città del nord!“.
E la lapide, allora? E la foto? E perchè da giovani?
E’ da mesi che ci si ride sopra“, è la risposta.
Insomma il paese è piccolo e la gente mormora (oltre a sghignazzare, è ovvio)
Che altro del resto ci sarebbe da fare davanti a una doppia tomba vuota, senza nome e con su una foto vecchia di mezzo secolo?
Breve indagine e i parenti confermano: i titolari della sepoltura, regolarmente acquistata anni fa nel camposanto comunale, godono di ottima salute.
Il mistero si infittisce.
Qualcuno si rammarica che la notizia non sia saltata fuori prima del recente carnevale, sennò li sentivi i frizzi e i lazzi.
Paura di occupazione abusiva del sepolcro? Una burla ordita dagli anziani coniugi ai danni dei compaesani? La volontà di portarsi avanti “col lavoro” e risparmiare sul marmista? Sintomi di vanità anche postuma?
E’ infatti l’immagine, soprattutto, che fa discutere: una coppia di bellocci del tempo che fu messi in istantanea a presidiare una tomba ancora vuota.
Ecco il sabato di Pasqua del villaggio.
Con una nota di comicità involontaria: nella piazza davanti al comune campeggia una mostra fotografica. Titolo: Com’eravamo nel dopoguerra.
Forse qualcuno ha solo sbagliato cornice.