Ognuno ha il suo mondo al contrario, quello che poi ti manda la luna di traverso.
Il mio consiste in questo.
Immaginate di essere affamato a ristorante, seduti a un tavolo prenotato che, però, il cameriere si rifiuta di servire perché, a suo dire, scomodo e troppo lontano. E che abbia la pretesa che siate voi – dopo ore di inutile, inspiegabile e inspiegata attesa – ad andare in cucina a prendervi le pietanze da soli. Ovviamente pagandole in anticipo e come servite al tavolo.
Ecco il mio odierno mondo al contrario: aver scoperto che l’imbecille, o meglio l’autista assegnato dal corriere a portare e ritirare i pacchi nella mia zona, inutilmente atteso da dieci giorni, non viene perché ritiene il luogo “troppo lontano” e chiede che sia io a raggiungere lui dove gli fa comodo.
Il contrario al quadrato sta poi nel fatto che, a costui, qualcuno versa pure uno stipendio. Stipendio che gli auguro di spendere interamente, con accensione di mutuo per incapienza, nelle tonnellate di Imodium necessarie per arrestare la diarrea provocata dai miei accidenti e, ciononostante, mai abbastanza acuta.
