E speriamo, anche se hanno già cominciato, che non ci chiamino eretici, scatenandoci contro la santa inquisizione dell’establishment giornalistico. We’re just common people.

Su FB si chiama “Equo compenso: la pagina della commissione ombra“. Più chiaro di così.
E contiene il manifesto programmatico/metodologico della medesima.
Eccolo, senza ulteriori commenti:

La “commissione-ombra” nasce dall’idea di un gruppo di giornalisti autonomi, di ogni estrazione ed esperienza, di affiancare con spunti, osservazioni, proposte e critiche, “simulandone” lo svolgimento, i lavori della commissione ministeriale sull’equo compenso che si riunirà, dopo una lunga pausa, a partire dal prossimo 13 giugno.
Il metodo di lavoro della commissione-ombra è semplice: tentare di prevedere e di prevenire le dinamiche interne della commissione vera, per proporre riflessioni dettate dal “di dentro” della categoria, ovvero da chi conosce meglio di chiunque altro i problemi del lavoro autonomo giornalistico.
L’organismo è stato formato e ha già elaborato alcune bozze, per arrivare sempre puntuale agli appuntamenti con la riunione della commissione “ufficiale”.
Parole d’ordine: efficienza e velocità, anche per sollecitare chi avrebbe già dovuto da tempo “sfornare” le cifre sulle quali parametrare l’equo compenso giornalistico.
I “commissari-ombra” si confronteranno impersonando ciascuno un ruolo ben preciso all’interno della commissione “ufficiale” e provando così a dibattere tutte le possibili ipotesi e soprattutto resistenze.
I commissari-ombra sono:
Antonello Antonelli (Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio), abruzzese,
membro del Consiglio territoriale di disciplina, già consigliere dell’Ordine e con un’esperienza triennale nel direttivo dell’Assostampa Abruzzo
Fabrizio Morviducci (Ordine dei Giornalisti), fiorentino, uno dei “padri” della Carta di Firenze e consigliere nazionale uscente dell’Ordine dei Giornalisti
Giulio Volontè (Fieg), piemontese di Sardegna, reduce delle giornate di Firenze e freelance a tutto tondo
Francesco Blasi (Inpgi), pugliese trapiantato in Abruzzo, storico collaboratore de “Il Centro” ed ex membro (deluso) del direttivo dell’Assostampa Abruzzo
Vittorio Pasteris (Ministero dell’Economia), fondatore e condirettore di Quotidiano Piemontese curatore di un blog particolarmente informato ed interessante
Marco Merola (Fnsi), freelance partenopeo ed esperto di lavoro autonomo
Rosaria Talarico (Ministero del Lavoro), freelance calabrese di stanza a Roma, già inviata.
Sono coordinati da un supervisore, Stefano Tesi, giornalista senese da sempre in prima linea per la libera professione giornalistica.
Insieme daranno vita ad un vero e proprio “
gioco di ruolo“, in cui ognuno si immedesimerà nella parte assegnata, cercando di formulare dubbi, perplessità, suggerimenti che potrebbero legittimamente (o meno) uscire dalla “commissione ufficiale”.
Ma non sarà solo un gioco: perché proprio da questo sforzo si cercheranno di trarre argomenti e sostegni alla “causa” dei giornalisti autonomi, destinatari e beneficiari della legge sull’equo compenso.
Nessuno pretende di dare consigli o giudizi a nome della categoria, né tantomeno di sostituirsi alla commissione ufficiale o agli organismi di Ordine, sindacato, previdenza: sarà solo un modo di stimolare il dibattito e la riflessione di tutti colleghi così che il lavoro “ufficiale” possa trarne, se vuole, indicazioni e i giornalisti sentirsi parte di una dinamica nazionale su un tema particolarmente sentito, che da anni ci impegna tutti.
Per dar conto pubblicamente e costruttivamente dei lavori della “commissione ombra” è stata creata la pagina Facebook “Equo compenso”, aperta al contributo dei lettori, sulla quale con regolarità i “commissari” riporteranno il frutto delle loro riunioni.
Inoltre, ognuno di loro riporterà e commenterà il lavoro svolto anche sul proprio blog.
Commenti, osservazioni, critiche, contributi saranno in ogni caso i benvenuti
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