Stiamo bene attenti al conformismo.

Dopo tre quarti di secolo di politica indecente, o al massimo bizantina, giochi, giochetti, equilibrismi, patti scellerati o inconfessabili e, per andare sul più recente, candidature impresentabili, opportunismi osceni, giravolte e veroniche, norme e costituzioni calpestate, DPCM come se piovesse, balletti consociativi della peggior specie; non solo, ma dopo mesi di pseudodibattito sul candidato alla presidenza della repubblica, veti incrociati più o meno simulati, consultazioni topesche, sottobanchi nauseabondi e facciabronzismi devastanti, ecco, dopo tutto ciò si è così ingenui da indignarsi se, nell’ammuina dei voti dilatori in attesa che i boss si accordino, qualche elettore burlone scrive sulla scheda Rocco Siffredi, Batman, Alvaro Vitali o Cicciolina?

Ma un po’ di sana, vecchia, dissacrante goliardia, mai?

È più pornografico votare per ischerzo la Maga Magò o assistere alle sceneggiate partitocratiche di questi giorni, dove il rischio è che, per la gioia dei capataz, nel giro di poco il premier uscente cambi di poltrona e nomini il proprio successore?

In realtà mi stupisco che qualche peones stanco di ordini di scuderia surreali non abbia già scritto l’immortale frase vergata anni fa sulla scheda elettorale da un cittadino stufo: “Cazzi vostri, io vado in Svizzera”.

Poi penso che il peones che vota Siffredi o Cicciolina lo fa pensando più alla durata della legislatura, con annessi e connessi, che alla presidenza in sé. E allora la voglia di andare in Svizzera viene a me. W il Toblerone.