Non mi riferisco a quella, già insopportabile, della Clorofrmula 1 ma a quella, ancora più stucchevole, dei sorpassi nelle classifiche calcistiche.
Da anni ci trifolano gli attributi indicando come momenti di massimo interesse quando una squadra che è dietro a un’altra, ma gioca in anticipo, vincendo “sorpassa” quella davanti.
Ma che sorpasso sarebbe? E che importanza ha passare una notte da primi in classifica o viceversa? Le uniche posizioni che contano sono ovviamente quelle a parità di numero di partite giocate, come in Cloroformula 1 conta la classifica a parità di soste ai box. O davvero qualcuno pensa sia eccitante vedere un carneade abitualmente diciassettesimo che per due giri si trova per caso primo, risprofondando poi nelle retrovie?
Eppure ormai il riflesso condizionato dell’ammuina ha contagiato tutti: stampa, tv (e fin qui pazienza, bisogna fare dei titoli), social (aripazienza, sono la palestra dell’ovvietà microcefalica), ma che nemmeno un giornalista serio o un esperto di calcio abbia il coraggio di rompere la crosta di ridicolo che avvolge la retorica dei finti sorpassi da anticipo televisivo è veramente singolare e davvero irritante.