Ed è già un passo avanti. Riferisce il presidente Odg che alla riunione della commissione per l’equo compenso, la pretesa degli editori è scesa da 9 a 2 rappresentanti. Intanto però si è slittati al 24/6. Ma Fnsi e Inpgi come si sono comportati?
“Basta traccheggiare”, tuonò il sottosegretario.
Un’intimazione che la dice lunga su come sia andata la prima, attesissima riunione (anche da noi della commissione-ombra, i quali, in tutta onestà, avevamo azzeccato la facile previsione dei suoi esiti) della commissione per l’equo compenso riunitasi oggi a Roma.
L’ha appena raccontato, sulla sua pagina FB, uno che c’era: il presidente dell’OdG Enzo Iacopino.
Vi riporto sotto cosa scrive.
Prima, però, faccio pubblicamente una domanda. Non polemica, solo sinceramente interessata: durante la discussione che atteggiamento hanno tenuto le altre due “parti” giornalistiche coinvolte, l’Fnsi e l’Inpgi?
Attendiamo lumi.
Ecco cosa dice Iacopino:
EQUO COMPENSO, CINGUETTII E MORATORIE. La prima riunione vera della commissione? La prossima, il 24 giugno ore 17. “Basta traccheggiare”: parole del sottosegretario Giovanni Legnini agli editori che hanno prodotto due designazioni anziché una. Domani delibereranno che il rappresentante valido è il direttore della FIEG. Legnini propone di tentare un’intesa tra giornalisti ed editori che poi la commissione, facendo audizioni (i Coordinamenti dei precari si preparino: lo avevo già chiesto e lo formalizzerò domattina) eventualmente ratificherà.
Sento fastidiosi cinguettii in sala. Intervengo dicendo che subordino il mio consenso alla revoca da parte degli editori di tutte le misure penalizzanti di questi ultimi mesi. Ad esempio, chiedere di scrivere un abstract per l’on line senza compenso aggiuntivo rispetto a quello dell’articolo. Cito casi specifici.
La FIEG risponde che non sono richieste illegali e che non hanno potere per imporlo ai loro associati. Il sottosegretario ci pensa e chiede “una moratoria”, convenendo che quelle sono richieste che non si possono rifiutare, pena esser lasciati a casa.
Che cosa debbo fare? Andare al confronto mentre gli editori continuano a tagliare o rifiutarsi di partecipare e chiedere che tutto avvenga pubblicamente, davanti alla commissione? Magari in streaming (non prendeteci gusto, non concederanno mai la diretta: dovrebbero smetterla con i cinguettii)