di LORENZO COLOMBO
Bergamasca Igt Cabernet Sauvignon “Satiro” 2000 Tallarini: nei 22 anni passati in cantina la bottiglia si è “spogliata” ma il contenuto, macerato sulle bucce e affinato in quercia bianca, è integro.

 

L’azienda nasce nel 1983, quando Vincenzo Tallarini acquista il Fontanile, un piccolo borgo in comune di Gandosso. Qui si trovava anche un vigneto dove nel 1985 si inizia a produrre un poco di vino, anche se l’attività principale di Vincenzo è l’apicoltura. Il vino piace ed ottiene riconoscimenti in alcuni concorsi enologici.
Tallarini decide quindi di dedicarvisi con maggior impegno, amplia i vigneti e all’inizio degli anni 2000 costruisce una cantina. Oggi l’azienda, gestita dalle nuove generazioni (Anna ed Angelo), dispone di 22 ettari a vigneto per una produzione complessiva di circa 250mila bottiglie all’anno, suddivise in una quindicina d’etichette.

Il vino che abbiamo assaggiato appartiene alla Collezione Tallarini, composta da vini destinati, dice il sito aziendale, “alle ricorrenze, alla ritualità, ai momenti che meritano di essere festeggiati, e ricordati, a momenti di gioia”.

Le uve provengono da vigneti situati su suoli calcarei, marnosi e con presenza di selci, la resa non supera i 50 q.li/ettaro, la vinificazione prevede una lunga macerazione sulle bucce ed un affinamento del vino per circa due anni in botticelle di quercia bianca.

Presa dalla cantina, dove riposava da molti anni, la bottiglia aveva entrambe le etichette intatte ma staccate dal vetro, alla stappatura troviamo un tappo integro e questo ben ci predispone, decantiamo il vino, temendo una buona dose di residuo che in realtà è poi minimo. Nel bicchiere il colore è granato profondissimo e compatto, ricorda una prugna secca, con unghia che vira leggermente verso l’aranciato.
Buona la sua intensità olfattiva, si colgono sentori terziari che rimandano al cuoio, al sottobosco, con ancora ben presenti le note fruttate di ciliegia matura, prugna secca e prugna in confettura, note balsamiche e di spezie dolci ed accenni vanigliati, di cannella e di chiodi di garofano rendono amplio ed elegante il suo spettro olfattivo.
Dotato di buona struttura, fresco, con tannini ancora decisi e buona vena acida, riconosciamo leggere note tostate, sentori di radici amare, di rabarbaro, di china, buona la sua persistenza.
Un vino ancora integro a ventidue anni dalla vendemmia.

 

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