La vigilia delle anteprime toscane (dieci giorni per mille vini) è un classico, come le anteprime stesse: tutto da viversi. Ma con sentimenti contrastanti, a seconda della posizione in cui ti trovi. Eccone un sintetico e semiserio quadro.
Mancano pochissimi giorni, ormai. Quasi ci siamo.
Tra i giornalisti crescono entropia, euforia, depressione o ansia, secondo i casi.
Che sono i seguenti.
1) Sei un giornalista importante (nel senso che scrivi per un giornale importante o sei ritenuto importante di tuo, cioè influente sul lettore, quindi sul consumatore, quindi sulle vendite, insomma ti corteggiano): passi la vigilia a studiare come dribblare i questuanti di assaggi, selfie e strette di mano con sconosciuti, come evitare le noiosissime cene di gala senza offendere nessuno, come selezionare i copiosissimi inviti privati senza scontentare nessuno, come declinare le profferte moleste di pr e uffici stampa.
2) Sei un giornalista normale: sei stato accreditato e aspetti con pazienza che ti facciano conoscere i dettagli del programma e dell’ospitalità, chiedendoti se il tempo basterà per fare tutto e se la wifi funzionerà. Ti lagni dell’imminente enosfacchinata ma se non ti avessero invitato rosicheresti oltremodo.
3) Sei un giornalista normale ma, per oscuri motivi, non ti accreditano o non ti ospitano: smesso di chiederti il perchè, anche per evitare di sfigurare coi colleghi che ti considerano loro pari cerchi di ottenere un accredito all’ultimo tuffo o accrediti singoli, in base ai quali organizzare spostamenti e alloggio. Ti guardi intorno con sospetto alla ricerca del responsabile del tuo siluramento dalle liste.
4) Sei un giornalista principiante, o sfigato, o aspirante: ti lambicchi il cervello cercando di capire come si ottengono gli accrediti e gli inviti, nell’illusione che esserci o non esserci cambierà il corso della tua carriera.
5) Sei un blogger: per cominciare ti assicuri che sia tutto gratis, poi firmi qualunque cosa pur di ottenerla gratis, quindi ti accerti e pretendi di avere gli stessi “diritti” degli odiati giornalisti, controlli infine che l’attrezzatura funzioni bene per allestire inutili dirette no stop su FB e piazzare i video su youtube. Se ti viene negato qualcosa, minacci post sanguinosi sui social contro l’organizzazione e buzz diffusi contro i singoli consorzi.
6) Sei un aspirante blogger: passi giorni su internet a cercare come si diventa blogger e come, quindi, si entra gratis alle manifestazioni vinicole. Se sei particolamente tonto, compri pure un manuale on line che spiega quanto sopra.
7) Sei l’ufficio stampa di un consorzio: passi il tempo da un lato ad arginare i questuanti di accredito, da un altro a trovarne per quelli non invitati dall’organizzazione generale, da un altro ancora a discutere coi colleghi degli altri consorzi che hanno white list e black list diverse dalle tue, con inevitabili disparità di trattamento. Nei ritagli impazzisci per trovare camere, disdirne, capire chi verrà alla cena di gala, chi dice che verrà ma poi non verrà, chi verrà senza aver confermato e chi senza nemmeno l’invito. In bagno o durante le pause pranzo litighi con quelli che, oltre al rimborso spese, per presenziare vorrebbero anche un “contributo di partecipazione”.
8) Sei l’ufficio stampa di una casa vinicola: stipuli un contratto telefonico ad hoc, tariffa flat, per chiamare a costi contenuti il più alto numero possibile di giornalisti e assicurarti che passeranno al banco di assaggio, pur sapendo che nel 95% dei casi non lo faranno mai. Il resto della giornata trascorre nel tranquillizzare il cliente, allarmato per la mancanza di like sulla pagina FB aziendale e di una lista sicura di giornalisti di primo piano che verranno ad assaggiare il vino allo stand.
9) Sei l’aspirante addetto stampa di un consorzio o di una casa vinicola: metti l’accredito sotto chiave e polizza assicurativa onde garantirti che non venga smarrito, poi pianifichi con cura gli argomenti da sciorinare, la solerzia da ostentare, l’attivismo da dimostrare, la competenza da squadernare, le espressioni sorridenti da adottare (seguono prove allo specchio, stile Actor’s Studio) al cospetto dei capi di consorzi ed aziende ai quali in occasione delle anteprime proporrai di collaborare e i quali, essendo appunto impegnati nelle anteprime, non ti ascolteranno mai. Autogol.
10) Sei una mosca sopravvissuta al freddo di gennaio e piovuta alle anteprime per caso: superato il primo momento di adattamento nell’ambiente saturo di alcool, ti fai grasse risate osservando la ridicola agitazione degli archetipi di cui sopra.