Trovo che l’uso dei social per inviare urbi et orbi messaggi augurali o bilanci personali di fine anno (fermo il tendenziale dovere morale di tenere per sé gli affari propri) sia comprensibile e, direi, in linea con le funzioni e gli scopi dei social stessi.
Penso che quindi, se usato con misura, esso vada apprezzato.
Esonda invece da tale misura il preoccupante vezzo di molti di trasformare il messaggio in tonitruanti prediche che somigliano più a uno scombiccherato – per mancanza di ruolo e di senso – messaggio alla nazione che ad altro, con effetti irritanti o ridicoli.
Ciò detto, mi unisco con sincerità al coro augurale e saluto tutti.