di LORENZO COLOMBO
A Clusane, sul Lago d’Iseo, si va a nozze con la cucina di pesce lacustre, a cominciare dalla classica tinca al forno con polenta. Ma alla Trattoria al Porto, oltre che il palato, si accontenta anche il portafogli. Dettaglio non da poco.
Anni fa bazzicavamo abbastanza abbastanza spesso il Lago d’Iseo e la nostra tappa culinaria prevedeva sempre una sosta in uno dei locali che propongono il piatto tipico di questa zona, e precisamente di Clusane, ovvero la tinca al forno con polenta (qui la ricetta).
Negli ultimi tempi la nostra frequentazione s’è assai ridotta: l’ultima volta è stato nel febbraio del 2021, quando abbiamo fatto tappa presso la Trattoria del Muliner.
Ci siano nuovamente stati – a Clusane – in un sabato di fine gennaio che in realtà presentava un clima più primaverile che non invernale, con un sole tiepido che invitava a passeggiare, e questa volta abbiamo optato per la Trattoria Al Porto, locale già frequentato in passato.
Situato di fronte al piccolo porticciolo, in un caseggiato in pietra si fatica un poco a riconoscerlo come ristorante nonostante la grande insegna incastonata sulla facciata.
Qui si viene principalmente per mangiare il pesce d’acqua dolce, anche se il nutrito menù propone anche piatti di terra che di mare. Vengono proposti l’antipasto di lago (sardina, pesciolino in carpione, salmerino, persico, luccio, coregone), l’insalata di lago al vapore (luccio, persico, coregone, salmerino, gamberi di fiume), l’antipasto affumicato (anguilla, salmerino, trota, coregone), il salmerino agli aromi, le sardine di lago con polenta abbrustolita e la tartare di salmerino: la nostra scelta è caduta su quest’ultima, che abbiamo trovato assai interessante, delicato ma al contempo gustoso.
Tra i primi piatti, rimanendo sempre sul pesce d’acqua dolce, troviamo tra gli altri: spaghetti ai gamberi di lago, pappardelle al pesce di lago, tagliatelle con sardine di lago, tagliolini con persico, tagliolini con bottarga di coregone, risotto di lago, riso alla creola con persico, ravioli al salmerino. Abbiamo optato per la prima proposta e non poteva esserci scelta più felice, avendoli trovati davvero squisiti, equilibrato, saporito, il migliore tra quanto assaggiato.
Passiamo ai secondi, sempre rimanendo in tema d’acqua dolce, ecco quindi anguilla al forno, filetti di pesce persico, pesce fritto di lago (pesciolini, gamberi di fiume, persico, coregone, trota), grigliata mista di lago (salmerino, trota alpina, coregone, storione), salmerino alla griglia, filetti di storione al limone, luccio alla clusanese, fritto gamberi di lago e naturalmente tinca al forno con polenta.
Piatto quest’ultimo scopo principale del nostro venire a Clusane, c’è però un’altra specialità che apprezziamo molto e che non è facilmente reperibile altrove, di tratta dei gamberi di fiume: non potevamo quindi mancare d’assaggiarli fritti in una delicata pastella con zucchine e carote. E non ci siamo certamente pentiti della nostra scelta, anzi.
La tinca al forno è una preparazione tosta, dove il burro la fa da padrone e può anche costituire un piatto unico servita com’è con la polenta. L’abbiamo trovata come ce l’aspettavamo, gustosa, con una speziatura giusta e non eccessiva.
Ovviamente non concepiamo un pasto senza la presenza di vino e la nostra scelta è caduta su un Franciacorta che apprezziamo molto, il Cru Perdù di Castello Bonomi, dell’annata 2018, un vino dall’incredibile sapidità che s’è rivelato un abbinamento perfetto per tutti i piatti scelti.
Un’ultima annotazione riguarda il costo più che onesto data la qualità di quanto assaggiato, in due persone, un antipasto, un primo piatto, due secondi acqua ed una bottiglia di Franciacorta ci portano ad una spesa attorno ai 100 euro.
Dimenticavamo, c’è stato anche un dessert, una millefoglie davvero buona.
Che dire, se non che ci torneremo.
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