di ANDREA PETRINI
Il nuovo vino di Edoardo Ventimiglia – Etna bianco superiore 2021 da Carricante in purezza, in sole 200 magnum – non è soltanto un omaggio alla terra degli avi ma un progetto a sostegno di G.R.A.S.P.O. per la catalogazione, il recupero e messa a dimora degli antichi vitigni etnei.

 

Ritornare alle origini con una sguardo rivolto al futuro“. Non è uno slogan. Conoscendo Edoardo Ventimiglia e sua moglie Carla Benini – le parole sono loro – c’è ben altro. Qualcosa di personale che da Pitigliano, il luogo del cuore dove nel 1997 hanno fondato l’azienda Sassotondo, li ha portati fino a Milo, alle pendici dell’Etna, dove da qualche mese ha preso ufficialmente vita il progetto “Ritorno”.

“Seguendo il filo rosso dei vini vulcanici italiani, dal 2000 ho cominciato ad andare a Milo tutti gli anni, in occasione della Vini Milo, per condurre insieme ad Alfio Cosentino, al vulcanico Aldo Lorenzoni e agli altri amici ‘vulcanici’, le degustazioni del progetto Volcanic Wines. In questi 12 anni l’attrazione si è trasformata nella volontà di fare qualche cosa per riavvicinare la mia famiglia a questa terra”, dice Edoardo.

“Ritorno” infatti, non è un nome casuale perché il barone Gaetano Ventimiglia, nonno di Edoardo e direttore della fotografia con registri illustrissimi (uno tra tutti: Hitchcock), era catanese doc fondatore della squadra di calcio della città. Dai suoi racconti nacque l’attrazione fatale del nipote verso la Sicilia, alimentata dal desiderio riannodare il legame coi luoghi della sua memoria e le origini della famiglia.

A Ventimiglia e consorte, però, tutto questo non bastava: volevano fare qualcosa di concreto. In campo vitivinicolo, ovviamente. In particolare per i vitigni perduti dell’Etna, con un progetto che non avesse solo risvolti commerciali: “Non volevo fare un vino sull’Etna, come molti miei colleghi legittimamente già fanno, ma un vino per l’Etna. Per l’Etna Bianco Superiore, che credo rappresenti il futuro”.

E così ecco presentato alla stampa il “Ritorno”, un Etna bianco superiore da Carricante in purezza che proviene dal vigneto degli Eredi Di Maio, in Contrada Caselle, foglio 19, particella 117, nel comune di Milo, sul versante est etneo. Una sinergia tra i Ventimiglia ed un’altra grande figura del mondo vinicolo italiano, l’enologo Federico Curtaz.

Questo vino, annata 2021, è vinificato in acciaio e affinato in tonneaux da 300 litri. E’ ricco, penetrante con sensazioni di idrocarburi associate a tocchi aromatici di glicine, agrumi e mandorle tostate. Le percezioni olfattive trovano continuità al gusto, fresco e sapido insieme, in una gradevole fusione che mostra un vino ancora giovanile, ma al tempo stesso raffinato, fortemente territoriale.

Prodotto in sole 200 magnum, Ritorno è un progetto a beneficio della collettività visto che con i proventi delle vendite, tramite Proposta Vini, andrà proprio a finanziare l’Associazione G.R.A.S.P.O. e il suo progetto di catalogazione, recupero e messa a dimora degli antichi vitigni dell’Etna in collaborazione dell’Università di Catania.

 

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