La rapidità di commenti, smentite e aggiornamenti compensa a tal punto l’obsolescenza delle informazioni da renderle, alla fine, quasi eterne. Se si tratta di un’ovvietà, o una mia ingenua impressione, vorrei me lo dicessero gli esperti del ramo.
Non è una provocazione, ma una domanda seria che rivolgo agli specialisti della materia: la velocità della circolazione delle notizie in rete, che incenerisce ogni informazione in pochi minuti rendendola quasi subito risaputa e obsoleta, è tale anche da farla resuscitare in breve tempo?
Tale cioè da offrire di ognuna, prestissimo, tante sfaccettature, smentite, interpretazioni diverse da risospingerla di fatto nell’attualità, come in una sorta di semieterno ritorno, rilanciandola, riecheggiandola, dilatandola all’infinito?
E’ un’idea che mi è venuta in mente stamattina leggendo a caso un po’ di commenti a notizie vecchie (cioè di 48 ore fa) che però, in soli due giorni, si sono talmente arricchite di nuovi punti di vista e particolari da risultare, alla fine, ancora attualissime.
Prima questo non succedeva: arrivava la notizia, si diffondeva, accumulava interesse e opinioni, dopodichè la sua portata si affievoliva progressivamente fino a passare nel dimenticatoio, sepolta dalle altre sopraggiunte nel frattempo. Affinchè una notizia vecchia venisse riesumata occorrevano novità davvero clamorose o almeno importanti. Cioè, in sostanza, notizie nuove.
Mi pare invece che nel web il flusso sia talmente intenso e veloce che, di fatto, una notizia può galleggiare (o essere fatta galleggiare) quasi immutata per un tempo lunghissimo e riaffiorare carsicamente. Fluttuando tra i miliardi di “concorrenti“, certo, ma alla fine senza affondare mai. Anche grazie all’immediatezza garantita dalla disponibilità dell’incommensurabile archivio digitale.
Non credo che tutto ciò cambi molto la sostanza del giornalismo e anzi forse lo complica, perchè alla fine le verifiche fanno comunque fatte e orientarsi nel labirinto della rete, tra mille sollecitazioni, è cosa oggi difficilissima. Non a caso sembra essere nato, di recente, un vero e proprio nuovo genere di attività professionale, quello che consiste nello smascherare le copiose bufale che appunto girano nell’etere digitale.
Ma, a pensarci bene, anche in questo caso il risultato, cioè l’effetto di resuscitare notizie vecchie, non cambia: svelare viralmente che qualcosa che avrei quasi potuto dimenticare, ma che ancora ricordo in quanto recente, è falsa, equivale a rilanciarlo.
O no?
Attendo commenti e smentite dagli esperti.