Sfogli distrattamente le pagine del sito di una Soprintendenza alle Belle Arti e t’imbatti a sorpresa nel nome di Robert Fripp. Un errore? Macchè: un colpo di genio e un segno, per fortuna stavolta positivo, dei tempi.
Nei recessi della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo – in buracronimo: “Sbeapsi” – si nasconde un anonimo e inconsapevole eroe.
Ai miei occhi, almeno.
Chissà chi è infatti l’oscuro impiegato, o magari lo stagista, a cui il Soprintendente, a sua volta meritevole di non aver purgato ex post lo sforzo del sottoposto, ha dato tempo addietro l’incarico di redigere i testi per il nuovo sito istituzionale dell’ente.
No, perchè solo una mente libera può aver concepito di scrivere, così come solo una mente altrettanto libera può avergli permesso di scrivere, nella pagina più terribilmente compilativa, quella dei “contatti”, di un già noioso sito web di un ente pubblico come quello, quanto segue:
“(L’indirizzo email) istituzionale è: sbeap-si@beniculturali.it.
Tutti gli indirizzi di posta elettronica relativi ai singoli dipendenti possono essere composti conoscendo il nominativo della persona da contattare, che è rintracciabile anche nella pagina relativa alla struttura organizzativa.
La regola generale è nome.cognome@beniculturali.it
Nel caso di doppio nome i due nomi saranno riportati di seguito senza punto di separazione. Eventuali eccezioni saranno segnalate.
Ad esempio Marco Tullio Cicerone avrebbe come indirizzo di posta elettronica marcotullio.cicerone@beniculturali.it mentre Robert Fripp avrebbe come indirizzo di posta elettronica robert.fripp@beniculturali.it (ps. i due indirizzi non sono attivati per ovvi e del tutto comprensibili motivi)“.
Robert Fripp?!?
Se non ci credete, guardate qui.
Ecco, mi chiedo: ma come potevo non emozionarmi leggendo che al geniale compilatore non è venuto spontaneo esemplificare usando il nome di Mario Rossi o Roberto Bianchi, ma quello del grande avvocato e oratore romano e, soprattutto, quello desueto e certamente ignoto ai più di uno dei massimi chitarristi viventi nonchè mio prediletto personale, il leggendario Robert Fripp dei King Crimson?
Lo ammetto: ho dovuto stropicciarmi gli occhi e rileggere più volte per convincermi che era tutto vero.
A qualcuno parrà una pinzillacchera ma io invece la trovo una dimostrazione d’indipendenza di pensiero e di orginalità non comune.
Un ringraziamento (vero e sincero) all’oscuro estensore e anche all’illuminato Soprintendente, che non ha fatto le pulci a una trovata capace di azzerare, grazie alla disvelazione delle radici, ogni patina burocratica.
Chapeau!