Sorvoliamo per un attimo sul fatto che in questo paese si trovi normale o perfino legittimo pagare le fatture a 12 (dodici) e passa mesi – non per mancanza di liquidità, bensì per prassi consolidata e senza che nessuno trovi opportuno sollevare un ditino o fare qualcosa contro questo schifo – e concentriamoci invece sulla puntualità degli altri pagamenti.
Ad esempio, delle bollette.
Può accadere che qualcuna vada perduta e che quindi il creditore invii un bonario sollecito, ma comunque tutto si risolve nel giro di qualche giorno.
Talvolta, per comodità, capita anche che il debitore preferisca pagare tutte le fatture insieme nello stesso giorno, tipo il 31 del mese, anziché assecondare lo stillicidio delle scadenze, con gli errori e le dimenticanze che ne possono conseguire. Ma pure in questo caso si tratta di ritardi bazzecolari.
Orbene, a fine novembre ricevo in ritardo (per colpa credo delle poste) dal gestore del gas – del quale, notisi, sono fedele cliente dal 1989 – una bolletta di 57 (cinquantasette) euro, che secondo il mittente, non si capisce poi in base a quali accordi contrattuali, io avrei dovuto pagare addirittura una settimana prima di ricevere.
Vabbè, non do peso alla cosa e la metto in pagamento per il 31/12 con tutte le altre.
Ma:
– due giorni dopo il ricevimento della fattura ricevo un primo sollecito massivo e lascio perdere.
– due settimane dopo ricevo un sollecito personale, con nome e cognome e firma del funzionario incaricato del recupero dell’astronomica somma. La cosa, lo ammetto, mi irrita oltremodo, ma lascio di nuovo perdere.
– oggi mi arriva però addirittura un sollecito tanto minaccioso quanto chilometrico di una sedicente società di gestione rischi (rischi? Quali rischi?) che mi intima il saldo “stragiudiziale” della pendenza e, bontà loro, “senza aggravio di interessi”.
Il pratica la sanguisuga energetica non ha aspettato neppure 30 giorni e ha inserito la mia bolletta tra gli insoluti da affidare a un esattore, pardon, a un gestore professionale.
Risultato: ho il piacere di annunciare che, raggranellati mendicando per strada i 57 euro del debito, dal 1/1/22 cambierò fornitore.
E vaffangas.