di ANDREA PETRINI
Contea di Sclafani Rosso del Conte 2014 Tasca d’Almerita: il vino-icona della cantina siciliana non tradisce e anche dieci anni dopo si rivela un vino superlativo.
Nata nel 1830 con l’acquisto della Tenuta Regaleali, Tasca d’Almerita è oggi un’icona dell’enologia siciliana, un’azienda che ha saputo, in tempi non sospetti, “guardare oltre” esprimendo al meglio l’anima di un’isola ricca di cultura e di contrasti. La sua storia è un racconto affascinante, intrecciato con quello del territorio e della famiglia che, per generazioni, ha dedicato la propria vita alla viticoltura. Tutto ha inizio con i fratelli Don Lucio e Don Carmelo Mastrogiovanni Tasca che intuiscono il potenziale enologico della tenuta, situata sulle colline tra Palermo e Caltanissetta: terreni ricchi di calcare e argilla, l’habitat ideale per vitigni autoctoni siciliani come il Nero d’Avola e il Perricone, che diventeranno i protagonisti della produzione aziendale. Tra questi spicca il Rosso del Conte, vero e proprio simbolo. La decisione di creare questo vino nasce dalla volontà di valorizzare il territorio ed esprimere l’essenza moderna della Sicilia.
Il conte Giuseppe Tasca, figura carismatica e visionaria, fu il promotore di questo progetto ambizioso individuò nella vigna San Lucio, a Regaleali, il luogo giusto per le uve destinate a diventare il Rosso del Conte. La prima annata risale al 1970. Quella che abbiamo degustato per questa rubrica è invece la 2014, un millesimo che in Sicilia è risultato molto migliore rispetto ad altre zone d’Italia.
Una volta stappato, il vino si è rivelato ancora perfetto, nessun segno di cedimento sia del colore che dell’impatto aromatico, ancora giocato su intensi profumi di gelso, prugna, viola, tabacco ed erbe mediterranee. Al sorso mantiene tutte le promesse, il bellissimo equilibrio tra ricchezza di frutto, tannini setosi e vibrante freschezza garantisce una grande bevibilità e traccia un potenziale di invecchiamento da grande vino rosso internazione. Delle serie “invecchiatopernullaigp“.
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