Dicono che l’ultima variante del Covid, la Omicron, abbia come caratteristica principale quella di essere estremamente contagiosa e, pertanto, velocissima a propagarsi.
La Regione Toscana, sempre attenta, deve aver dunque deciso di adeguarsi seduta stante.
Se infatti si chiama il numero riportato sul sito per avere informazioni (provare per credere), risponde un messaggio preregistrato che snocciola una raffica di altri numeri così velocemente, senza pause nemmeno per i prefissi, da renderli assolutamente impossibili da cogliere. A me che sono normodotato, figuriamoci a un anziano o a uno appena meno sveglio.
Io ho dovuto chiamare quattro volte prima di riuscire a trascriverne a casaccio un paio e poi son dovuto andare per undici (11) tentativi prima di farmi rispondere da un generico centralino che mi ha enumerato tutti i servizi erogati da quella Usl (peraltro non la mia, ma pur di non subire nuovamente la smitragliata ho dovuto fare ‘ndo’ cojo, cojo).
Superata la parte umoristica del messaggio, che invitava ad ascoltare bene “tutte le voci dell’albero vocale” (sic! Ha detto proprio “albero vocale”), ho digitato l’unico interno in apparenza papabile, un’altra voce preregistrata del quale mi ha cortesemente informato di essere il numero diciassette (17) in attesa di risposta.
Fatti i debiti calcoli, ho valutato che al netto di musichine, cadute di linea con necessità di richiamare, utenti prolissi e centralinisti in pausa cappuccino, avrei corso più rischi di contrarre il virus nelle more che riattaccando.
Infatti ho riattaccato.