Mentre si completa il quadro di autocandidature e cooptazioni, il discorso prende forma. Già a bordo Antonello Antonelli, Giulio Volontè e Fabrizio Morviducci. Qualche sindacalista non allineato offresi? Nemmeno da uditore? Intanto si principia a ragionare.
Fase uno: annuncio pubblico.
Fase due: raccolta di autocandidature, individuazione dei nomi, valutazione dei cooptabili.
Fase tre: collazione del materiale esistente.
Fase quattro: censimento delle idee pendenti.
Fase cinque: indagine su cosa bolle in pentola nelle segrete stanze.
Fase sei: convocazione della prima riunione, in contemporanea con quella “ufficiale” del 13/6
Fase sette: attribuzione dei “ruoli” e avvio del lavoro di elaborazione.
Sette fasi per sette giorni, in pratica.
Difficile, ma non impossibile mettere insieme la temuta commissione-ombra (qui) che faccia sentire il fiato sul collo alla commissione vera (speriamo non sia un’ombra di commissione) convocata dal sottosegretario all’editoria Giovanni Legnini per fare il punto sulla vexata e ritardata quaestio dell’equo compenso del lavoro giornalistico, in sospeso per le note vicende istituzionali dal 18 aprile scorso.
Il calendario incalza: le aspettative create dalla legge sono tante, forse troppe, al pari degli effetti salvifici per la categoria ad essa illusoriamente attribuiti. A metà luglio l’Fnsi ha convocato i non meglio identificati “stati generali del lavoro autonomo” (sui miei personali dubbi sull’operazione, leggi qui). Nel frattempo si sono aperte le grandi manovre sia per il rinnovo del Ccnl (hai visto mai, ma proprio mai, che gli autonomi vi fossero fatti rientrare in qualche maniera che non sia solo a parole?). Tra un annetto, poi, ci sono le elezioni per il rinnovo dei vertici della Federazione. Il che, tradotto, significa che tutto quanto sopra fa anche parte dell’incipiente campagna elettorale.
Pensando a questo, il collega Giulio Volontè, che per fortuna fa parte della commissione-ombra, scrive sul suo blog (qui): “Mi sento come un pellerossa che scruta l’orizzonte per capire ciò che succede ma non vede neanche un segnale di fumo“. Gli ho risposto che il problema è che i colleghi pensano di essere a Little Big Horn e che invece potrebbero ritrovarsi a Wounded Knee.
E aggiungo: segnali di fumo zero, ma puzzo di bruciato tanto.
Stay tuned.