L’obbligo della formazione permanente dei giornalisti è un’opportunità e una necessità, massime in ambito deontologico. Ma oltre all’abc, ci vorrebbero corsi più avanzati per chi sa già qualcosa, sennò ci si addormenta.

 

Il mio ordine regionale, che ringrazio, mi ha inviato un pro memoria ricordandomi l’obbligo di completare entro il 31 dicembre i crediti formativi deontologici richiesti per il triennio, gli unici a cui sono tenuto visto che nel 2019 festeggio i trent’anni (aaaaagh!) di iscrizione all’albo professionale.
Come è noto, sono un teorico sostenitore della formazione permanente: primo, perché basta leggersi intorno per rendersi conto dell’infimo livello di preparazione culturale e professionale della categoria e, secondo, perché la realtà oggi cambia in fretta e aggiornarsi è spesso una necessità tanto stretta quanto inavvertita.
Dico che sono un sostenitore teorico perché nei fatti i corsi non sempre sono all’altezza e, creando nei colleghi comprensibili crisi di rigetto, si rivelano talvolta quanto di più lontano da ciò che dovrebbero essere: irritanti comizi, sproloqui soporiferi, lezioni abborracciate, autopromozioni, tribune di memorialistica per colleghi in terza età.
Ma dicevo, nello specifico, dei crediti deontologici.
Si tratta di un tema delicato che più di tutti necessiterebbe, da parte dell’Ordine e dei docenti, di una particolare cura qualitativa. Non solo in termini di accuratezza dei contenuti, ma anche in termini di ampiezza, di portata degli stessi.
In altre parole: niente da eccepire sul fatto che le nozioni di base siano fondamentali e che di un forte ripasso di esse ci sia estremo bisogno da parte dell’80% della categoria.
C’è però anche un restante 20% che – per esperienza o buoni studi – l’abc lo sa a memoria e forse, per evitare perdite di tempo e assopimenti, necessiterebbe in materia di approfondimenti, specificazioni, settorializzazioni.
Sarebbero opportune, cioè, anche lezioni a più ampio raggio sull’evoluzione deontologica, tendenze e mutazioni in corso, oltre al citato riepilogo dei fondamentali e ai loro sviluppi ab urbe condita ad oggi. Lezioni comparative, ad esempio, tra l’enunciazione e l’applicazione dei principi deontologici giornalistici nei diversi paesi europei o mondiali, per dare un’idea di quale sia, in termini globali, lo stato dell’arte sull’argomento.

La mia non è una critica, è un suggerimento.
Quindi Ordine, se ci sei batti un colpo please.

Sennò al prossimo corso mi addormento.