Sarà che la fortuna è cieca ma lo sculo ci vede benissimo, sarà che un tipico sintomo della sinecura italica è la mancanza di volontà di prevenire i guai nonostante si sappia bene quando è più probabile che accadano, sarà che sono tutte chiacchiere e che l’idolatria per il digielettonico è solo un laccio per tenere meglio al guinzaglio la gente facendole credere che è una gran comodità, sarà che hanno voglia di chiudere gli sportelli e licenziare gli impiegati riducendoti a un pin e a una password senza volto.
Fattostà che il modernissimo portale della banca, quello a cui sei obbligato a collegarti per fare tutto e sapere tutto dei tuoi (sottolineo tuoi) soldi, ma che funziona solo se è collegato ad altri aggeggi e tecnologie dei quali sei per forza schiavo e che ti sorvegliano, tipo tablet, smartphone, app of my bollocks, si pianta.
Non si pianta però in un giorno qualunque (il che sarebbe già grave, essendo comunque esso l’unica chiave per accedere al tuo, risottolineo tuo, conto corrente), ma nel penunltimo giorno dell’anno, quando fioccano scadenze, esborsi, pagamenti, verifiche da fare.
Oggi, insomma.
E nemmeno si pianta per una mezzora, bensì per la giornata intera, coi call center che non sanno che dire, gli help desk che non sanno che fare, i cd sistemi di sicurezza che ostacolano te anzichè i ladri e gli attributi che girano a trottola.
Poi si chiedono perchè i pochi rimasti sani dall’ubriacatura collettiva per l’on line pretendano non dico una restaurazione dei metodi di prima, ma un minimo di possibilità alternativa di disporre delle cose proprie quando si vuole e non solo quando il grande fratello ha smesso di fare i capricci.