Ai sono tizi che, con esplicito livore, accusano i “giornalai” di non dare spazio a notizie che a loro converrebbe ne avessero.

A parte l’aspetto del pietoso cointeresse, il bello è che i tizi sono gli stessi che le notizie dovrebbero diffonderle, ma non lo fanno: le tengono per sé ma pretenderebbero che fossero note, forse per effetto dello spirito santo.

Una prece (l’ennesima)…